Con il termine disfagia si fa riferimento ad un disturbo neurologico che provoca difficoltà o impossibilità del passaggio di cibi solidi o liquidi dalla bocca fino allo stomaco. Nonostante possa presentarsi a tutte le età, il fenomeno della disfagia compare maggiormente negli anziani, causato da molteplici fattori e caratterizzato da marcate difficoltà.

I sintomi tipici di un disturbo della deglutizione possono essere di natura fisica (ad esempio l’eccessiva salivazione, la tosse durante o dopo la deglutizione, la sensazione di soffocamento durante o dopo la deglutizione, la fuoriuscita di cibo dal naso) o comportamentale (ad esempio la mancanza di appetito, il desiderio di isolarsi durante i pasti o la lentezza nella deglutizione).
Alla sintomatologia si associa spesso anche uno stato di malessere emotivo legato ad un costante e crescente stato d’ansia che la persona sperimenta durante i pasti e che la induce a pensare di essere a rischio di soffocamento.
-Protratto a lungo termine, questo comportamento può danneggiare seriamente il benessere del paziente, sfociando in problematiche quali la malnutrizione o anche la disidratazione.
Nei pazienti con demenza in uno stadio avanzato, la disfagia può arrivare a causare nei casi più gravi problematiche collegate all’apparato respiratorio per via dell’ingresso di cibo o liquidi nei polmoni.
Dunque, cosa fare di fronte ad evidenti difficoltà di deglutizione dell’anziano?
Sono riportati a tal proposito alcuni consigli pratici da poter tenere a mente per la gestione dei sintomi della disfagia:
-Invitare l’anziano a non parlare durante la consumazione del pasto;
-Interrompere l’alimentazione ai primi segnali di agitazione e affaticamento;
-Prima di continuare con la somministrazione del cibo, assicurarsi che l’anziano abbia deglutito;
-Invitare l’anziano a mangiare lentamente (assumendo piccole quantità di cibo) e in posizione seduta, piegando leggermente la testa in avanti durante la deglutizione;
-Far eseguire dei colpi di tosse per controllare se sono presenti residui di cibo in gola;
-Dopo il pasto è opportuno che il paziente rimanga seduto per circa 20 minuti al fine di evitare rigurgiti.
Questi consigli sono un utile strumento che il caregiver può mettere in pratica quando si trova in compagnia dell’assistito con demenza con evidenti problemi di deglutizione. Nonostante ciò, è opportuno assicurarsi che all’anziano venga fornita un’alimentazione assistita, col supporto di personale qualificato per questa patologia, rivolgendosi sempre al proprio medico per eventuali ed ulteriori accertamenti (visite logopediche, neurologiche…).
Approfondimenti:
https://www.sanitainformazione.it
“Obiettivo Alzheimer: guida pratica per la gestione del paziente affetto da demenza” (Marianetti e colleghi)
Articolo a cura della Dott.ssa Rosita Falce,
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute,
e-mail: rositafalce@gmail.com