«Pari agli dèi mi appare lui, quell'uomo
che ti siede davanti e da vicino
ti ascolta: dolce suona la tua voce
e il tuo sorriso
accende il desiderio. E questo il cuore
mi fa scoppiare in petto: se ti guardo
per un istante, non mi esce un solo
filo di voce,
ma la lingua è spezzata, scorre esile
sotto la pelle subito una fiamma,
non vedo più con gli occhi, mi rimbombano
forte le orecchie,
e mi inonda un sudore freddo, un tremito
mi scuote tutta, e sono anche più pallida
dell'erba, e sento che non è lontana
per me la morte...»
(Saffo, “Ode della gelosia” (fr. 31 Voigt)
In questo breve frammento, l’autrice narra di manifestazioni fisiche come “tachicardia, perdita della parola, febbre, annebbiamento della vista, rimbombo alle orecchie, sudorazione fredda, violenti brividi in tutto il corpo, pallore e sensazione di morte imminente”, che descrivono un vero e proprio attacco di panico, che è considerato la sindrome psicosomatica per eccellenza, che si caratterizza di sintomi fisici molti intensi.

Il disturbo psicosomatico può essere considerato una malattia vera e propria.
È definito come la risposta organica a tutte quelle situazioni che sono caratterizzate da forte stress emotivo, da ansia o paure. La malattia psicosomatica coinvolge sia la psiche (mente) che il soma (corpo).
In altre parole: il nostro organismo diviene veicolo di un più profondo disagio emotivo. La persona è incapace di dar voce al suo mondo interiore, quindi tutto il suo corpo, attraverso dei sintomi, si fa portavoce di tutta la sofferenza psichica inespressa attraverso la somatizzazione.
I pensieri troppo angosciosi (come ad esempio il rimpianto, il risentimento) mantengono il Sistema Nervoso Autonomo in uno stato di perenne attivazione che può, anche, provocare danni a livello di organi più deboli.
Infatti, possono essere colpiti:
- Il sistema cardiovascolare (ipertensione arteriosa);
- Il sistema gastrointestinale (gastrite cronica, sindrome del colon irritabile);
- Il sistema respiratorio (dispnea, asma bronchiale);
- Il sistema cutaneo (psoriasi, dermatite atopica);
- Il sistema muscoloscheletrico (cefalea tensiva, torcicollo);
- Il sistema endocrino (diabete mellito, iper/ipotiroidismo).
Per quanto riguarda il trattamento dei disturbi psicosomatici deve essere prima di tutto esclusa qualsiasi causa di natura organica, considerando che per la terapia delle somatizzazioni è necessario l’intervento di più figure professionali, medici e psicologi, che lavorino congiuntamente con lo scopo ditrattare i sintomi organici, i fattori psicologici e sociali che hanno contribuito allo sviluppo della patologia somatica.
La psicoterapia mira a ridurre fattori di stress o di ansia, ma soprattutto individua modalità alternative e più funzionali di espressione della propria interiorità. Uno degli obiettivi potrebbe essere quello di far acquisire, alla persona, una buona autoregolazione emotiva: cioè, tutti quei comportamenti e quelle strategie che si utilizzano per poter modificare l’esperienza emotiva in maniera positiva. Possiamo fare riferimento a strategie quali la simbolizzazione: processo di formazione simbolica che avviene in un individuo; o la mentalizzazione, per esempio, che permette di poter dare un significato agli stati mentali propri e altrui. Processi grazie ai quali, tramite l’utilizzo delle parole, le nostre emozioni prendono forma, hanno modo di fluire, di essere espresse ed elaborate evitando, evitando che siano scaricate unicamente sul corpo.
Possono essere consigliate tecniche di rilassamento che favoriscono una maggiore attenzione nella percezione dei propri stati corporei, stati che sono in grado di ridurre i sintomi somatici prodotti dallo stress.
Dott.ssa Lillo Martina
Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche
Per approfondimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ode_della_gelosia_(fr._31_Voigt)
“Medicina psicosomatica e psicologia clinica Modelli teorici, diagnosi, trattamento” Piero Porcelli