In occasione della giornata mondiale del Tango.
Il Tango come terapia

E' possibile immaginare il Tango come un dialogo continuo tra i partner, tra i loro corpi e le loro menti; il leader comunica al follower tramite sensazioni, propone dei movimenti, e il follower recepisce tali stimoli e si accinge a rispondervi, a trasformarli.
Visti i notevoli effetti benefici di questo tipo di danza sulla persona, quali ad esempio riduzione dello stress, miglioramento del movimento, dell’umore e della capacità di socializzazione, maggiore forza fisica e positività mentale, nel 2008 nasce in Argentina la Tangoterapia all'interno del primo Congresso Internazionale di Tangoterapia.
Il connubio tra tango e terapia nasce con l'obiettivo di aiutare la persona che si avvicina a questo mondo ad acquisire maggiore confidenza con il proprio corpo, con i suoi movimenti e i suoi limiti che fino a quel momento erano nascosti, al fine di migliorare l'autostima, l'accettazione di se stessi e la comunicazione tra il linguaggio corporeo e il linguaggio mentale.
Nell’ambito clinico ad esempio, questa forma di terapia è di notevole aiuto per i pazienti oncologici, nello specifico donne con esperienza di tumore al seno, poiché l’esperienza del contatto e dell’abbraccio aiuta a riacquisire fiducia nella propria femminilità, o per coloro che stanno seguendo un percorso riabilitativo come persone con il Parkinson, per cui il tango funge da supporto per l’acquisizione di nuove strategie finalizzate ad un miglior controllo delle prestazioni motorie.
Relazione, fiducia, ascolto, mettersi in gioco e alla prova, scoprirsi e scoprire l’altro, porta i partner a diventare un corpo unico, che pensa e si muove insieme nell’abbraccio, esperienza che crea uno stato di benessere difficile da raggiungere in contesti ‘normali’ della vita.
Dott.ssa Rosita Falce
Maestri di tango argentino Michele di Conzo
e Giusy de Berardinis della scuola “Arte Doble Tango”