La forma più conosciuta di demenza è l’Alzheimer, ed è una malattia degenerativa che provoca dei declini cognitivi in diverse aree del cervello, come la memoria, il linguaggio e disturbi comportamentali. L’Alzheimer insorge soprattutto nelle persone che hanno superato i 65 anni di età, ma non è impossibile che possa insorgere prima. In Italia circa un milione di persone sono affette da questo tipo di demenza e sono circa tre milioni le persone che si fanno carico di una persona cara affetta da demenza.
Ancora non è stata scoperta la vera causa dell’Alzheimer, quindi non esiste ad oggi nessun piano di trattamento specifico. Diverse ricerche però, hanno studiato l’effetto dei massaggi o del semplice tocco su chi è affetto dalla malattia. Le persone esposte al contatto con regolarità tendono ad essere meno ansiose e a sentirsi più sicure e piene di affetto dalle persone a loro vicine, poiché il tocco umano induce una risposta di rilassamento riducendo i livelli di cortisolo, ormone prodotto soprattutto nei periodi di stress e aumentando i livelli di serotonina, ormone che promuove la sensazione di calma.
Si deduce quindi che il tocco umano è importante nella promozione del benessere generale.
Presso la “Upledger Institute Clinic” a Palm Beach Gardens, in Florida, è stata svolta una ricerca che monitorava gli effetti dei massaggi nei pazienti affetti da demenza, prendendo in considerazione la terapia di cranio-sacrale per aumentare il flusso del liquido cerebrale spinale, che diminuisce fino al 75% in caso di demenza, favorendo l’eliminazione delle tossine.

I ricercatori hanno scoperto come i massaggi favorissero diversi benefici nei pazienti, così di seguito riportati:
1) Migliore qualità della vita: il massaggio aiuta il paziente affetto di Alzheimer a rilassarsi e a dormire meglio la notte, migliora anche la circolazione sanguigna favorendo l’assorbimento della terapia farmacologica.
2) Diminuzione della perdita di memoria: il processo di perdita della memoria rallenta nel momento in cui aumenta la circolazione sanguigna prodotta da cicli di massaggi.
3) Calma i comportamenti esplosivi: grazie ai massaggi aumenta il livello di endorfine che aiutano a regolare l’umore e a lenire il dolore.
4) Ripristino del ritmo sonno-veglia: i massaggi aumentano i livelli di serotonina, per cui viene prodotta anche più melatonina, ormone responsabile del ritmo sonno-veglia.
5) Recupero della dignità: il massaggio sviluppa un legame e un contatto di fiducia tra il massaggiatore e la persona affetta da demenza.
6) Interazione: i massaggi aiutano le persone a sviluppare maggiormente i rapporti interpersonali, riuscendo ad esprimere meglio i propri pensieri e i propri sentimenti.
Anche le persone affette da Alzheimer hanno bisogno di cura e amore, non solo da parte dei caregiver, ma anche di amici e familiari vicini alle persone. L’affetto delle persone care può essere gioviale quanto una terapia farmacologica, non dobbiamo considerare una persona affetta da demenza come una persona da “buttare via”, nel nostro piccolo possiamo dare tutti un po’ d’affetto a chi ne ha bisogno.
Per approfondimenti:
https://www.massaggieconsigli.it/massaggio-e-alzheimer-ricerca-benefici-linee-guida-pubblicita-da-scaricare-e-marketing/
https://www.alzheimer-riese.it/contributi-dal-mondo/esperienze-e-opinioni/9680-massaggi-o-terapie-tattili-sono-utili-per-chi-soffre-di-alzheimer
Dott.ssa Mina Turi,
Laureata in Psicologia dei Gruppi, Comunità e Organizzazioni
minaturi29@gmail.com