“L’ anoressia non è una malattia del corpo, è una malattia della mente.”
Lynn Crilly
Nella nostra società l’essere magri rappresenta un valore connesso al successo. I social media trasmettono immagini visive di corpi da prendere come modelloe mettono in evidenza una sorta di associazione tra l’ essere attraenti e la magrezza. Tutto questo porta l’adolescente a far propri quelli che sono gli ideali di magrezza non salutari, promuovendo un’insoddisfazione verso il proprio corpo e incrementando la possibilità di sviluppare dei disturbi alimentari.
Gli individui che soffrono di disturbi dell’alimentazione non riescono a vivere e ad esprimere a parole ciò che il sintomo alimentare grida in silenzio.
I disturbi del comportamento alimentare sono patologie che rappresentano un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo, oltre che un’ alterazione delle abitudini alimentari.
Tali patologie colpiscono maggiormente il genere femminile e si manifestano durante l’adolescenza.
I principali disturbi del comportamento alimentare comprendono: l’anoressia nervosa, la bulimianervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (BED).
I comportamenti messi in atto dagli individui che soffrono di disturbi dell’alimentazione sono: il digiuno, il vomito per tenere sotto controllo il peso, l’uso di lassativi o diuretici sempre con lo scopo di controllare il peso, fare attività fisica intensa e le crisi bulimiche che si riferiscono alla capacità del soggetto di ingerire una quantità di cibo notevole in un breve lasso di tempo.
Alcuni individui possono mettere in atto uno o più di questi comportamenti, ma questo non sta a significare necessariamente che essi soffrano di un disturbo dell’alimentazione. In questo caso si tengono in considerazione i criteri diagnostici ben definiti, che stabiliscono ciò che è patologico e ciò che non lo è.

L’individuo che soffre di un disturbo dell’alimentazione presenta limiti nelle sue capacità relazionali, lavorative, e sociali: pensa solo al cibo e alla paura di ingrassare. Alcuni momenti della vita che inizialmente sembravano banali, ora diventano difficili da affrontare e generano ansia, un esempio è andare in pizzeria o al ristorante con parenti o amici.
I pensieri sul cibo invadono la persona anche quando si trova sul posto di lavoro o a scuola, tutto questo porta la persona ad avere difficoltà nel portare a compimento quelle che sono le attività della vita quotidiana.
In questo articolo approfondiremo uno dei disturbi alimentari più diffusi: l’anoressia.
Il termine anoressia significa “assenza o marcata riduzione dell’appetito”. Ci sono una serie di fattori di rischio, che possono contribuire nello sviluppo dell’anoressia nervosa.
I fattori di rischio sono:
• L’interiorizzazione dell’ideale di magrezza
• Perfezionismo clinico
• Cronicità degli stati emotivi negativi
• Insoddisfazione per il proprio corpo
• Disturbo dell’immagine corporea
Un altro fattore importante da tenere in considerazione è il perfezionismo clinico, considerato un tratto di personalità. La persona sente il bisogno di raggiungere traguardi sempre più importanti, non riconosce il suo valore personale e soprattutto non accetta i propri errori.
Inoltre tende ad avere una visione della realtà negativa molto accentuata, manifestando emozioni altrettanto negative. Ha difficoltà a riconoscere gli aspetti positivi di sé e dà importanza agli aspetti negativi della propria persona o del proprio corpo.
L’insoddisfazione per il proprio corpo può portare a sviluppare il “disturbo dell’immagine corporea” una forma di dispercezione del corpo nella quale la persona pur essendo magra, si vede fuori forma.
Gli individui che soffrono di questi disturbi, usano il cibo per difendersi da quelle sensazioni di malessere che sperimentano.
In conclusione, possiamo affermare che viviamo in una società che dà molta importanza all’aspetto estetico, senza tenere in considerazione i valori di un individuo, focalizzandosi molto di più sulla forma che sul contenuto: le relazioni sono impersonali e i protagonisti sono i personaggi e non le persone.
Ogni essere umano dovrebbe accettarsi e soprattutto volersi bene cosi come si è con i propri limiti senza aver timore del giudizio altrui.
Bibliografia
Steward T, Mestre-Bach G, Vintrò –Alcarez C, Agüera Z, Jiménez-Murcia S, Granero R, Fernàndez-Aranda F. Delay Discounting of Reward and Impulsivity in Eating Disorders: From Anorexia Nervosa to Binge Eating Disorder.
A cura della dott.ssa Coccia Simona
Laureata in Psicologia clinica e della salute