
“L’abbandono più grande è quello verso sé stessi”
Cynthia Badini
Il Binge Eating Disorder (BED) definito anche disturbo da alimentazione incontrollata, rientra nei disturbi del comportamento alimentare (DCA). Gli individui che presentano questo disturbo mettono in atto episodi di abbuffate almeno due volte a settimana per un periodo di sei mesi. Questi episodi possono essere connessi ad almeno tre dei seguenti modi di fare:
- Mangiare velocemente;
- Mangiare fino a sentirsi sazi;
- Mangiare una grande quantità di cibo anche se non si ha fame;
- Mangiare in solitudine perché si sperimenta il sentimento di vergogna;
- Senso di colpa e disgusto verso di sé dopo ogni episodio incontrollato;
Le cause che determinano l’insorgenza del Binge Eating Disorder non sono ancora certe; si è compreso però che ci sono dei fattori che favoriscono lo sviluppo di questo disturbo:
- fattori sociali e culturali; La società di oggi ha l’idea che la magrezza sia un valore con una connotazione positiva, suscitando nella persona in sovrappeso rabbia e frustrazione. Ciò comporta una predisposizione maggiore allo sviluppo del disturbo da alimentazione incontrollata.
- fattori psicologici. È stato riscontrato che i soggetti con disturbo da alimentazione incontrollata potrebbero essere depressi o potrebbero esserlo stati in un periodo precedente alle “abbuffate”; infatti, la depressione e il Binge Eating Disorder sono connessi tra loro.
Per quanto riguarda il trattamento del BED è necessaria la partecipazione di più figure professionali, come un dietista e uno psicologo che insieme potrebbero aiutare i soggetti con questo disturbo a superare le problematiche che esso comporta.
Lo psicologo, nello specifico, cercherà di aiutare la persona che soffre di BED a scindere e a riconoscere le proprie emozioni allontanandole dall’accostamento dal cibo, esso non farà trovare alcune soluzioni per poter affrontare e gestire il suo mondo affettivo.
Dunque, è importante che le persone con disturbo da alimentazione incontrollata, che tentano di uscire dal tunnel e di salvarsi, capiscano e affrontino le cause e le problematiche psicologiche connesse con l’aiuto di un team esperto.
Bibliografia
Loriedo C., Bianchi G., Perella C. (2002) Binge Eating Disorder: aspetti clinici, nosografici e terapeutici; Giornale Italiano di Psicopatologia; Mar. 8(1).
Articolo a cura della dott.ssa Simona Coccia
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute.
simonacoccia1990@gmail.com