“Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere”.
Stendhal

La prima descrizione di Sindrome di Stendhal viene attribuita all’omonimo scrittore francese, Stendhal. La sua prima esperienza con questa sindrome è avvenuta durante una visita alla Basilica di Santa Croce a Firenze, motivo per cui è chiamata anche Sindrome di Firenze. La Sindrome di Stendhal è un disturbo psicosomatico , cioè si sviluppa a livello corporeo ma ha un’origine psicologica; si rivela in alcune persone che si trovano davanti ad opere d’arte e i cui sintomi possono essere molto diversi: sudorazione, pianto, palpitazioni, euforia o depressione, tachicardia, vertigini, nausea e vomito, malessere diffuso. Di solito la Sindrome di Stendhal si manifesta improvvisamente in presenza di opere d’arte che con la loro bellezza vanno a sopraffare i loro osservatori. Alcuni individui, dichiarano di sentirsi “uscire” dal proprio corpo, andando a sperimentare una vera e propria esperienza extracorporea; tuttavia, altri alludono a sentimenti meno positivi, riferendo invece di provare un senso di terrore. Di solito i sintomi sono lievi e tendono ad alleviarsi - per poi scomparire - appena ci si allontana dall’opera, anche se – essendo una situazione improvvisa – l’individuo potrebbe allarmarsi, andando a peggiorare la sintomatologia (facendo sì che sia necessario l’intervento sanitario e/o farmacologico).Ma perché questa sindrome si manifesta solo in alcune persone? La causa non è ancora ben nota, ma può essere attribuita alla storia di vita soggettiva e quanto quest’ultima – in quanto globalità di molteplici fattori - influisce sulla sensibilità dell’individuo.In modo simile, alcuni psichiatri hanno individuato sintomi somiglianti anche in turisti che hanno visitato città diverse dal capoluogo fiorentino: Parigi e Gerusalemme, da cui la Sindrome di Parigi e la Sindrome di Gerusalemme. Mentre nella prima la causa è sostanzialmente una grande delusione per una città a lungo idealizzata, la seconda è profondamente legata a simbologie e stimoli religiosi enfatizzati enormemente nella Città Santa.
In conclusione, va specificato che la Sindrome di Stendhal non rientra in un disturbo psichiatrico specifico e di conseguenza, non esistono trattamenti farmaceutici specifici, tuttavia la sua diffusione è davvero molto elevata soprattutto tra i turisti, che vanno a sperimentare forse proprio quelle emozioni che l’artista ha voluto rinchiudere nella propria arte.
Fonti:
- Neri, F. (1920). STENDHAL," Rome, Naples et Florence". Texte établi et annoté par D. Muller; préface de Ch. Maurras (Book Review). Giornale Storico della Letteratura Italiana, 76(228), 360.
- Iacono, A. “Sindrome Di Stendhal”? Una Possibile Verifica.
- https://www.my-personaltrainer.it/benessere/sindrome-stendhal.html
Articolo a cura della Dott.ssa Ottavia Fasciano
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
ottaviafasciano@gmail.com