
“Tutti sanno cosa è un’emozione fino a che non si chiede loro di definirla”
(Fehr e Russell, 1984)
I momenti più importanti della vita vengono infatti, associati a stati emotivi, positivi o negativi. Qualcuno potrebbe quindi chiedersi se sono le emozioni a far sì che determinati episodi della nostra vita ci rimangono bene impressi o viceversa!
Chiariamo innanzitutto il significato di “emozione”: il termine rappresenta un fenomeno di attivazione fisiologica e psicologica in presenza di stimoli esterni.
Gioia, tristezza, rabbia, paura, sorpresa e disgusto: queste emozioni vengono definite “innate”, perché sono presenti in ogni essere umano, indipendentemente dall’età, dal genere o dalla cultura di appartenenza. Da queste emozioni fondamentali nascono le emozioni “complesse” come invidia, allegria, ansia, speranza, nostalgia, ecc.
Per capire se le emozioni prendono il via dall’attivazione fisiologica o da quella psicologica, sono state formulate diverse teorie che possono essere distinte principalmente in:
- Teorie fisiologiche: nelle quali le risposte fisiologiche determinano le emozioni;
- Teorie neurologiche: nelle quali le emozioni sono controllate dall’attività cerebrale;
- Teorie cognitive: dove gli stati emozionali dipendono dall’interpretazione che l’individuo dà alla situazione in cui si trova e che provoca la risposta emotiva stessa.
Una delle teorie più conosciute tra quelle fisiologiche, è la teoria di James &Lange, secondo la quale l’ordine dei processi legati alle emozioni è il seguente:
1. Sensazione;
2. risposta fisiologica;
3. risposta emotiva.
Secondo questi due studiosi l’emozione, o meglio la reazione emotiva, dipende da come ognuno di noi interpreta gli stimoli esterni. L’attivazione fisiologica mentre proviamo paura o rabbia è la stessa, ovvero battito del cuore accelerato e tremore, ma siamo noi che diamo la nostra interpretazione emotiva allo stato fisiologico.
Questa teoria però fu messa in discussione dalla teoria neurologica delle emozioni di Cannon-Bard: secondo questo pensiero, le emozioni vengono create automaticamente da una regione del cervello chiamata talamo, nel momento in cui esso riceve uno stimolo sensoriale.
Infine prendiamo un esempio di teoria cognitiva, la teoria di Schacter – Singer. Questa teoria mette l’accento sul ruolo del ragionamento, ovvero la risposta emozionale dipende dal contesto e dall’interpretazione dell’individuo.
Le teorie sull’origine delle emozioni sono tante e il dibattito su questo argomento tra gli studiosi non è ancora risolto. Possiamo in generale confermare che l’emozione è una risposta fisiologica complessa a stimoli che può manifestarsi con cambiamenti corporei e la messa in pratica di azioni.
In qualunque caso, non è possibile pensare ad una vita senza emozioni poiché esse sono un’eredità importantissima dei nostri antenati: ci suggeriscono cosa è pericoloso per noi, ci guidano nell’interazione con gli altri esseri umani e danno un colore ad ogni momento della nostra vita.
Bibliografia
https://www.psicosocial.it/cosa-sono-le-emozioni/#:~:text=Le%20emozioni%20in%20psicologia%20sono,l'umore%20e%20la%20motivazione.
https://lamenteemeravigliosa.it/origine-delle-emozioni-principali-teorie/
https://www.psicologia.unicampania.it/images/FIT_24_CFU/materiali/PsicologiaGenerale/Gruppo4/Emozioni_facoltativa.pdf
Articolo a cura della Dott.ssa Margherita Di Cesare,
Laureata in Psicologia Cognitiva
margheritadicesare@gmail.com