“L’Alzheimer è devastante”.
David Hyde Pierce

L'Alzheimer (AD) è una patologia neurodegenerativa in continuo accrescimento: gli studiosi affermano che il numero di persone con AD aumenterà nel corso del tempo, causando sproporzionati oneri assistenziali e sociali. Per tale motivo, è necessario diminuireil rischio di questa patologia.
La scienza ha fatto progressi sul versante della prevenzione: i consigli per evitare questa tipologia di demenza sono:
• cambiare lo stile di vita, come ridurre il consumo di fumo e di alcool perché questi ultimi rappresentano fattori di rischio per lo sviluppo della demenza Alzheimer;
• fare attività fisica come la corsa oppure una semplice passeggiata; migliorano il tono dell’umore e rendono il nostro cervello più recettivo;
• attenersi ad un regime alimentare sano in quanto riduce il rischio di sviluppare la AD;
• frequentare centri sociali dove potersi relazionare con gli altri, ciò migliora la qualità della vita;
• impegnarsi in attività specifiche come la lettura, il cruciverba e giochi di società in quanto stimolano il nostro cervello e ci consentono di allenarlo;
• fare attenzione al peso corporeo, alla pressione arteriosa, colesterolo e glicemia in quanto le patologie come l’ictus, il diabete, le malattie cardiovascolari el’ipertensione rappresentano i fattori di rischio per l’insorgenza del morbo di Alzheimer.
Abbiamo tre tipi di prevenzione:
• la prevenzione primaria riguarda la possibilità di intervenire sugli individui prima della manifestazione dei sintomi;
• la prevenzione secondaria interviene su individui considerati a rischio o il cui sviluppo della malattia neurodegenerativa è in corso.
• la prevenzione terziaria comprende tutti gli interventi che mirano alla gestione degli esiti negativi della malattia, come ad esempio l’intervento che ha come scopo di minimizzare le conseguenze che il paziente accusa in seguito alla diagnosi.
E’ importante seguire questi consigli, al fine di prevenire l’insorgenza del morbo di Alzheimer.Quando ci si accorge dei campanelli di allarme, il consiglio è di non entrare nel panico totale senza aver fatto una visita dal neurologo che affermi una diagnosi certa, cercando di rimanere razionali, anche se la situazione si dimostra complicata.
Bibliografia
Meta-analysis of modifiable risk factors for Alzheimer’s disease, Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry.
Articolo a cura della dott.ssa Simona Coccia,
Laureata in Psicologia Clinica e della salute
simonacoccia1990@gmail.com