
“Chiudete gli occhi e ricominciate.”
ALEJANDRO JODOROWSKY
Spesso si pensa che l’immaginazione sia un qualcosa di infantile, un’attività che non appartiene all’adulto, ma ci sbagliamo. Non è vero che l’immaginazione ha poco valore perché distante dalla razionalità. Non dimentichiamoci che l’essere umano non è solo ragione ma anche emotività, fantasia e, soprattutto, portatore di immagini interne, anche in età adulta. Immaginare significa generare immagini, interne (fantasie o storie), di scenari e/o oggetti che non necessariamente appartengono alla realtà. E’ una funzione evoluta che ci permette di rappresentare una realtà che non c’è grazie alla capacità di focalizzare l’attenzione su una sequenza di immagini, sensazioni ed emozioni estrapolate da un contesto, una narrazione, un disegno, una fotografia… Il gioco simbolico, che si basa sulla possibilità di immaginare, è solo lo strumento con cui il bambino costruisce una realtà anche senza la realtà. L’associazione immaginazione-fantasia-gioco rappresenta la base per la formazione delle strutture psichiche adulte, cioè il primo passo per la crescita mentale: la nascita del pensiero razionale e la formazione di un rapporto con il mondo.
Se ciò non vi sembra convincente, possiamo pensare a quei grandi artisti o scienziati, adulti, che hanno creato con la loro immaginazione opere d’arte, innovazioni e nuovi modi di interpretare i fenomeni della realtà. Saranno stati geni?! Forse sì, forse no, forse non hanno rinunciato all’immaginazione perché adulti, ma l’hanno coltivata. Ciò non significa che l’immaginazione sia un’esclusiva e sia riservata solo a grandi menti. L’immaginazione appartiene a di ognuno di noi.
Ma perché è così importante immaginare? Quali benefici ha sulla vita di ognuno di noi?
Fantasticare ci permette di uscire da quegli angusti schemi meccanici, autonomi e razionali e ci dà la possibilità di far emergere i nostri desideri più profondi. Immaginare significa quindi creare un nuovo pensiero, esplorare nuove prospettive e apportare cambiamenti al nostro mondo interiore o esteriore. Ogni azione ed ogni decisione originano dall’immaginare un evento. È importante imparare ad usare correttamente l’immaginazione perché, ahimè, se usata male, può produrre effetti negativi. Quando non si è abituati a lasciarsi andare alle emozioni e alle sensazioni positive, come nei soggetti con depressione, la mente può affollarsi di fantasie catastrofiche e/o pensieri deprimenti e improduttivi e nel tentativo di allontanare questi pensieri opprimenti e ossessivi, si rischia di disprezzare e accusare la propria immaginazione. Chi è depresso infatti si sente bloccato in un pensiero rigido colmo di tristezza, apatia, senso di impotenza, non riesce ad immaginare un cambiamento: la vita appare statica, priva di nuove strade dentro di sé.
Secondo Jung, psichiatra e psicoanalista svizzero, l'immaginazione è guarigione perché esplorando le proprie immagini interne è possibile scoprire parti di sé dimenticate o inconsce.Peresson, uno tra i primi psicoterapeuti in Italia ad usare l’immaginazione in terapia, afferma: “Ogni immagine possiede un impulso motore”. L’immaginazione è quindi uno strumento importante per accedere agli strati della nostra mente e riuscire a dare una svolta alla propria vita. Essa porta in sé la più importante funzione della mente, la guarigione.
Ad oggi esistono numerose tecniche basate sull' immaginazione come l'immaginazione attiva di Jung, l’Ipnosi fantasmatica, Oniroterapia, Musicoterapia immaginativa, Vissuto Immaginativo Catatimico (VIC), Visualizzazioni guidate che hanno mostrato una particolare efficacia nello sport, nella prevenzione al parto e nel miglioramento e nella cura di disturbi psichici, comportamentali e patologie psicosomatiche. Secondo studi di neuroscienze, anche la meditazione, la Mindfulness e la visualizzazione di certe azioni hanno rivelato un particolare successo: sembra che la visione di un quadro, di un film o la narrazione di un racconto attivi i “neuroni specchio”, i quali influenzano l’immaginazione, l’intenzione e o lo stato d’animo. Attività basate sull’immaginazione come le narrazioni poetiche, i racconti di fiabe e le rappresentazioni immaginative sembra abbiano effetti positivi sulle abilità sociali (sintonizzazione con gli altri) e di attenzione/memoria di materiale sensoriale. Questo è un invito a sperimentare nuovamente, specialmente in questo periodo storico ricco di eventi difficili ed immagini crude e sofferenti, il piacere di muoversi in uno scenario immaginativo con libertà, in cui riscoprire la fantasia e tuffarsi nella dimensione del piacere attraverso i romanzi, la musica, il cinema, i sogni…Stimolare la propria capacità immaginativa significa diventare consapevoli del potere che le immagini hanno su di noi e trarre benefici in termini di auto-guarigione.
Fonti:
-https://odasso-psicologa-torino.it/2018/10/29/immaginazione-e-guarigione/
-http://marisamartinelli.it/2017/11/14/il-potere-curativo-delle-immagini/
A cura della Dott.ssa Vanessa Silvestri
laureata in Psicologia Clinica e della Salute
vanessa.silvestri.vs@gmail.com