
“La completa libertà dallo stress è la morte. Contrariamente a quanto si pensa di solito, non dobbiamo, e in realtà non possiamo, evitare lo stress, ma possiamo incontrarlo in modo efficace e trarne vantaggio imparando di più sui suoi meccanismi, e adattando la nostra filosofia dell’esistenza a esso” (Selye, 1974).
Nello specifico, cos’è lo stress? Lo stress ha solo un’accezione negativa? Prima di Tutto, lo stress viene definito come la risposta psico-fisiologica che l’organismo attua per far fronte ad eventi di vita percepiti come difficili e faticosi.
Per spiegare esattamente cos’è lo stress dobbiamo far riferimento al concetto di omeostasi che è uno stato di equilibrio interno che permette la sopravvivenza dell’organismo; quando l’omeostasi viene messa in discussione causa lo stress provocando alcuni cambiamenti interni al corpo come l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA). È stato dimostrato che l’attivazione di questo asse e quindi lo stress viene provocato da stimoli che possono essere fisici, psicologici, sociali e ambientali. Tuttavia, gli effetti che lo stress provoca, non sono solo aspetti negativi come minaccealla salute e alla vita, ma anche aspetti positivi comel’adattamento all'ambiente esistente e anticipare sfide future.A tal proposito, lo stress è stato suddiviso in Eustress e Distress.
Con il termine “Eustress” si fa riferimento a “lo stress buono”. È uno stato di omeostasi leggermente sfidato da livelli moderati di fattori di stress, che possono indurre una lieve risposta, migliorare la capacità dell'omeostasi e giovare alla salute. Questo tipo di stress se presente nella giusta misura e per periodi di tempo brevi, aiuta a superare le difficoltà che la vita pone davanti. Un esempio può essere una promozione al lavoro la quale conferisce maggiori responsabilità, ma anche diverse soddisfazioni. Con il termine “Distress” invece, si fa riferimento, ad un tipo di stress negativo. È uno stato di equilibrio fortemente messo alla prova da alti livelli di fattori di stressanti, che potrebbero indurre una grave risposta. Questo avviene quando un individuo percepisce la causa dello stress come una minaccia e si percepisce un’incongruenza tra ciò che viene richiesto dal contesto esterno e ciò che è possibile fare. Dunque, è possibile affermare che il di stress è un’esperienza spiacevole multifattoriale di natura psicologica e fisica che interferisce con l’abilità degli individui di far fronte al contesto mettendo in atto comportamenti adeguati. I diversi modi con cui le persone reagiscono allo stress sono influenzati dalla tolleranza al distress e ogni individuo dimostra avere livelli diversi di tolleranza.Le persone con una tolleranza al disagio inferiore sono orientate a rispondere in maniera disadattivaal distress, ai contesti e situazioni che possono provocare disagio nel presente o nel futuro. Di conseguenza, queste persone agiscono evitando emozioni negative e/o stati avversivi collegati, mettendo in atto comportamenti di fuga se possibile. Al contrario, persone con alti livelli di tolleranza al distress sembrano essere in grado di "avvicinarsi" alle emozioni negative e ai relativi stati avversivi affrontandoli e affrontandoli quando ve ne è l’occasione. Di conseguenza, l’intolleranza al distress può condizionare diversi processi coinvolti in molti aspetti del comportamento e può influenzare la regolazione, compreso la distribuzione delle risorse attentive, la valutazione del disagio e la modulazione delle risposte al distress.
Si può dunque dire che eustress e distress sono due facce della stessa moneta, da una parte vi è lo stress buono che ci permette di alzarci ogni mattina, di affrontare in maniera corretta le sfide quotidiane e gli insuccessi. Dall’altra parte della moneta abbiamo lo stress cattivo che causa un senso di impotenza e di malessere. Mettere in atto delle strategie adeguate e avere livelli alti di tolleranza allo stress dunque consente ad ognuno di noi di affrontare le difficoltà e gli eventi che spaventano.
Bibliografia:
https://www.stresscoach.it/2019/10/03/stress-eustress-buono-e-distress-nocivo/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8166217/
https://psycnet.apa.org/doiLanding?doi=10.1037%2Fa0019712
A cura della Dott.ssa Frascina Tatiana
Laureata in Psicologia-Neuroscienze Cognitive
tatiana.frascina@libero.it