
“Con il mio cellulare sono un tipo vecchio stampo. Mi piace il contattoumano e credo che sia importante.”
GIOVANNI RIBISI
Il telefono cellulare è nato come uno strumento che potesse permettere alle persone di tenersi in contatto tra di loro e migliorare la comunicazione anche a grandi distanze. Ma oggigiorno è proprio così? Quante volte è capitato ad ognuno di noi di essere fuori con gli amici, ad una cena di famiglia, con il partener e di prendere il telefono perché è arrivato un messaggio su whatsapp, per pubblicare una foto su instagram e facebook, o ancora controllare un’e-mail e isolarci dalla conversazione con la persona che si trova davanti a noi in un ben preciso contesto sociale. Questo fenomeno è chiamato phubbing, termine che deriva dalle parole “phone”(telefono) e “snubbing” (snobbare)e descrive l’atto di snobbare/ignorare l’interlocutore con cui si è faccia a faccia in un ambiente sociale: si tende dunque a focalizzare l’attenzione sull’utilizzo dello smartphone piuttosto che all’interazione sociale con la persona o le persone presenti.
Il cellulare è ormai un oggetto sempre presente e indispensabile nelle nostre vite e tante persone hanno l’abitudine di stringerlo tra le mani e interagirci continuamente non solo in situazioni in cui si è da soli e annoiati come per esempio quando siamo da soli a casa o mentre siamo alla fermata ad aspettare l’autobus ma anche quando si è in circondati da altre persone come quando si trascorre del tempo in famiglia, con i colleghi, con gli amici e in coppia.
Nel fenomeno del phubbing possiamo distinguere il “phubber” che è colui che snobba gli altri, mentre il phubbee è colui che ne subisce gli effetti vedendo ignorato.
In genere, il phubbing inizia come un gesto volontario: si riceve una notifica sul cellulare e si tende quasi subito a prenderne visione. Questo comportamento diventa preoccupante quando diventa una specie di ossessione tale per cui l’utilizzo dello smartphone è l’unico gesto motivatore dell’intera giornata, influenzando, così, la qualità di tempo trascorso con le persone che ci circondano. Con il passare del tempo, guardare il cellulare diventa un gesto automatico e involontario tale per cui la persona non si accorge nemmeno di ignorare chi gli sta vicino, o che sta trascurando diverse aree della sua vita pur di tenersi in contatto con il mondo virtuale.
Secondo gli esperti, il fenomeno del phubbing è una conseguenza della dipendenza da smartphone collegata poi all’internet addiction, alla paura di essere esclusi, di perdere qualcosa di interessante sui social. Alcuni specialisti della dipendenza da cellulare hanno dichiarato che gli effetti causati dall’uso ossessivo della tecnologia sono simili a quelli delle sostanze stupefacenti portando a provare piacere nel breve termine, ma irrequietezza e ansia di fronte ad un momento di astinenza.
Nel 2018 è stata svolta una ricerca sul Phubbing volta comprendere meglio quali siano gli effetti di questo fenomeno sull’interazione sociali; i risultati hanno mostrato che chi subisce un’esperienza di phubbing manifesta abbassamento del il tono dell’umore e ciò ha un impatto negativo sulla persona stessa poiché diminuisce la qualità della comunicazione e dei rapporti perché vengono minacciati i bisogni umani fondamentali come il bisogno di appartenenza, di autostima, di attribuzione di significato e controllo, portando a un vissuto di ostracismo e isolamento quando le persone si sentono socialmente escluse.
L’utilizzo del telefono porta ad ignorare anche il proprio partner andando a minare le relazioni sentimentali e ciò viene chiamato partner-phubbing. Ignorare il proprio partner per essere sempre al cellulare porta a insoddisfazione relazionale che è mediato da sentimenti di esclusione tra i partner, dalla percezione di avere meno reattività da parte del partner e dalla percezione di sperimentare meno intimità con il/la partner suscitando inoltre sentimenti di gelosia e di conflitto.
Quel che è certo è che tutti noi siamo sempre più connessi al mondo attraverso il cellulare, a discapito però delle relazioni umane, sembra infatti, che ci stiamo allontanando l'uno dall'altro, creando relazioni con troppa leggerezza, superficiali, che non ci accontentano, non ci sfanno sentire appagati e, al contrario, provocano frustrazione e infelicità. I dialoghi digitali non devono sostituire l’interazione faccia a faccia e ci sono momenti in cui il contatto reale con chi ci circonda realmente è essenziale. Il phubbing andrebbe, dunque, a peggiorare in maniera significativa la comunicazione e la relazione tra persone creando sempre più situazioni e sentimenti di esclusione sociale e isolamento allontanando tutti noi dal piacere di stare in compagnia e dialogare realmente.
Bibliografia:https://www.psicologiacontemporanea.it/blog/il-phubbing-cose-e-come-ci-fa-male/#:~:text=Il%20phubbing%20%C3%A8%20un%20termine,sociale%20concentrandosi%20sul%20proprio%20smartphone.https://www.stateofmind.it/2022/04/partner-phubbing/#:~:text=L'uso%20del%20proprio%20telefono,in%20cui%20si%20%C3%A8%20coinvoltihttps://www.riza.it/psicologia/l-aiuto-pratico/7702/phubbing-cos-e-perche-e-dannoso-come-difendersi.htmlhttps://www.stateofmind.it/2019/09/psicologia-digitale-phubbing/
A cura della Dott.ssa Frascina Tatiana
Laureata in Psicologia-Neuroscienze Cognitive
tatiana.frascina@libero.it