
Quante volte abbiamo sentito parlare di caregiver? Ma chi è di preciso e qual è il suo ruolo? in questo articolo verranno brevemente illustrati alcuni aspetti importanti di chi ricopre questo ruolo degno di devozione e ammirazione.
Innanzitutto, il termine “caregiver” significa letteralmente “prendersi cura” e viene utilizzato per definire quella persona che si occupa di qualcuno non autosufficiente: solitamente si parla di caregiver familiare, ovvero di un familiare che si prende cura dei propri cari in difficoltà. È la persona che si fa carico della gestione del malato, che occupa un ruolo informale di cura, di supporto e di vicinanza, che è partecipe dell'esperienza di malattia del malato e che si impegna nelle attività quotidiane di cura della persona.
Il caregiver spesso è un lavoratoreche si trova a dover assistere a genitori, nonni o comunque parenti con problematiche varie (generalmente è la donna a ricoprire questo ruolo).D’altronde il caregiver ricopre anche un ruolo formale, riconosciuto a livello nazionale dalla legge 104 del 1992 la quale garantisce alcune agevolazioni in ambito lavorativo:i caregiver hanno la possibilità di scegliere la sede di lavoro più vicina, essi non possono essere soggetti a trasferimenti in altre sedi senza il proprio consenso e, inoltre, hanno il diritto a permessi retribuitie ad un sostegno monetario.
Ma cosa fa il caregiver? Ecco alcune attività:
- cucinare e somministrare i pasti;
- acquistare e somministrare farmaci e terapie specifiche;
- accompagnare a visite specialistiche;
- provvedere all’igiene personale del malato.
Questi sono, in parte, i compiti che il caregiver deve svolgere quotidianamente. Da ciò possiamo dedurre che ricoprire questo ruolo porti via molto tempo alla persona stessa.
Non a caso, quindi, assistere un familiare malato, ha delle importanti ripercussioni psicologiche, per via del senso di responsabilità. L’esperienza e l’evoluzione della patologia, infatti, ha un forte impatto non solo sulla persona malata, ma anche sul caregiver che può trovarsi a dover affrontare diversi problemi come stress, ansia e depressione. Solitamente, questi sentimenti sono generati da un senso di frustrazione, impotenza e impossibilità a trovare del tempo per sé stessi.
Tale situazione non va sottovalutata ed è consigliabile chiedere aiuto a enti esterni, per evitare che l’eccessivo carico assistenziale influenzi negativamente sulla salute del caregiver e sulla propria qualità di vita.
Bibliografia:
https://www.randstad.it/knowledge360/gestione-del-personale/caregiver-familiare/
https://www.fedcp.org/cure-palliative/domiciliari/caregiver#:~:text=Chi%20%C3%A8%20il%20caregiver&text=Questa%20figura%20viene%20identificata%20come,quotidiane%20di%20cura%20della%20persona.
Articolo a cura della Dott.ssa Daniela Cozzi
Laureata in Psicologia clinica e della salute
danielacozzi68@gmail.com