
L’incapacità di pensare in positivo può pesare su un malato di cancro come una seconda malattia.
(Barbara Ehrenreich)
Quando pensiamo alle patologie, a quale pensiamo in particolare? Una delle prime malattie che ci viene in mente è sicuramente il tumore. Il suo nome procura in noi un brivido, un velo negativo, ma bisogna ricordare che colpisce molte persone ed è purtroppo presente in molte famiglie, infatti è la principale causa di morte nel mondo dopo le patologie cardiovascolari. In particolare, nel 2020 sono stati registrati circa 19,3 milioni di nuovi casi di tumore e i circa 10 milioni decessi causati da esso. I tassi globali sono aumentati rispetto al passato particolarmente per due fattori: invecchiamento della popolazione e stili di vita malsani. Il primo fattore riguarda l’aspetto secondo cui con l’avanzare dell’età, si accumulano le conseguenze dei fattori cancerogeni e viene meno la capacità dell’organismo della riparazione cellulare. Inoltre, per gli stili di vita vi sono un serie di abitudini come il sovrappeso, l’inattività fisica, la riduzione delle nascite, il consumo di alcol, il consumo di sigarette, cibo non salutare, stile di vita statico,i quali aumentano il rischio di tumore.
Bisogna, però, fare una precisazione: cosa è il tumore? Il tumore è una patologia caratterizzata dalla proliferazione incontrollata di cellule che vanno ad alterare la struttura e il funzionamento delle cellule in cui va ad insediarsi. Esistono diversi tipi di tumore e ciò dipende dal posto in cui va ad insediarsi: ovaie, seno, colon, prostata, fegato, stomaco,cervello e così via. In generale, oltre al termine tumore, viene usata la parola neoplasia la quale include sia il tumore benigno che maligno. Qual è la differenza tra di essi? Il tumore benigno non si espande in tutto il corpo, non colpisce i tessuti adiacenti e tende a conservare le caratteristiche del tessuto di origine, mentre il tumore maligno o cancro, è più aggressivo, invade i tessuti adiacenti e sfrutta i sistemi linfatici per potersi proliferare anche in tessuti più lontani, creando così le metastasi.
Ma quali sono le conseguenze che può arrecare alla mente, al proprio equilibrio mentale? È fondamentale che il paziente, oltre alle cure, vada incontro al supporto psicologico perché le neoplasie sono degli avvenimenti traumatici che travolgono la persona interessata e non solo; per questo vi è la psiconcologia che ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita del paziente e delle persone che la circondano. In particolare, depressione, stress e ansia possono presentarsi durante le terapie, prima o dopo: quando il soggetto si sottopone al test o durante il periodo di attesa della risposta al test o durante la diagnosi o anche dopo la fine delle terapie con la paura che il tumore si riaffiori. L’ansia, la depressione e lo stress non incidono solo sulla psiche dell’individuo ma anche sulle scelte che fa relative ai trattamenti:tali vissuti negativi possono provocare nel soggetto con neoplasia nausea, vomito, difficoltà nel sonno e nel dolorefino a costringerlo ad interrompere le terapie. Per questo, il supporto psicologico è fondamentale non solo durante le terapie ma anche nei periodi pre e post trattamenti, i quali vanno personalizzati in base alla vita quotidiana dei pazienti e all’impatto di questa patologia. La psiconcologia mette insieme l’aspetto psicologico con quello oncologico, dunque consente di interfacciarsi a questa patologia in maniera più completa; In Italia esistela “Società italiana di psico-oncologia” SIPO, la quale è presente in tutte le regioni d’Italia.Si ha la possibilità di chiedere supporto alla SIPO ma anche al professionista privato o ad associazioni differenti, l’aspetto fondamentale è che sia seguito poiché la paura, l’ansia, la preoccupazione, la rabbia e la demoralizzazione possono essere vissute in maniera più intensa e perseverativa andando ad intaccare sull’equilibrio mentale dell’individuo.Oltre al supporto psicologico, sono utili anche attività di rilassamento, yoga e gruppi di supporto.
In conclusione, possiamo affermare che il tumore, benigno e maligno che sia, rappresenta un episodio traumatico nella vita dell’individuo e delle persone che lo circondando; per questo, si consiglia di seguire un percorso psicologico in associazioni, professionisti o enti pubblici affinché siano seguiti e non sviluppino disturbi correlati.
Bibliografia:https://www.airc.it/news/i-numeri-del-cancro-fotografia-dal-mondohttps://www.sigg.it/assets/congressi/62-congresso-nazionale-sigg/slide/85_Visca.pdfhttps://www.humanitas.it/malattie/cancro-e-tumore/https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/cancro/panoramica-sui-tumori/panoramica-sui-tumorihttps://www.medicalfacts.it/2021/05/27/tumori-benigni-e-maligni-coshanno-in-comune-la-diagnosi-e-la-terapia-lapprofondimento-di-scaltriti/#:~:text=Un%20tumore%20%C3%A8%20dunque%20una,diffondono%20in%20tutto%20il%20corpo.https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/cancro-e-psiche-perche-e-importante-parlarnehttps://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/11_ottobre_05/psiconcologia-scheda-luigi-grassi_7d243120-ef81-11e0-a7cb-38398ded3a54.shtmlhttps://www.airc.it/news/stress-psicologico-legato-al-tumore-da-cosa-dipende-e-come-affrontarlo-2103
Articolo a cura della Dott.ssa Giulia Ferraro
Laureata in Psicologia sociale, del lavoro e delle Organizzazioni.
Ferraro-giulia@hotmail.com