
Considerata la complessità del quadro clinico che connota la Sindrome di Tourette, discusso nel precedente articolo, in che modo è consigliabile approcciarsi a questa condizione, soprattutto se a esserne colpito è un familiare?
- La soglia di sensibilità che determina l’innescarsi dei tic può essere molto labile: un tono di voce alto, un rumore particolarmente forte o uno stimolo fastidioso possono bastare a indurre uno stato di agitazione. Imparare a riconoscere quali di questi possono essere fonte di irrequietezza è la chiave di comprensione più efficace.
- Per la stessa ragione, è necessario tentare di assumere un atteggiamento che sia il più pacato possibile.
- Cercare di fermare i tic o eventuali rituali compulsivi può rivelarsi controproducente: lascia che l’azione si concluda senza interromperla.
- Non considerare l’iperattività come un tentativo di distrazione: molto spesso, al contrario, si tratta di piccole strategie per aiutarsi a mantenere attiva la concentrazione.
In conclusione, seppur con fatica, è necessario considerare che dietro a ogni tic, a ogni rituale e a ogni esplosione di iperattività si cela una strategia di adattamento che risponde a una necessità, e in quanto tale non può essere corretta, evitata o scoraggiata, ma solo compresa.
Bibliografia:
https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/s/sindrome-di-tourette
http://www.centrotourette.it/sindrome-di-tourette-dinamiche-familiari/
Articolo a cura della Dott.a Sabrina Di Pumpo
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
sabrina.dipumpo@libero.it