
“Ognuno di noi è un genio ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido”
Albert Einstein
Difficoltà nella lettura di mappe, nell’esecuzione di puzzle, nella manipolazione di piccoli oggetti o nell’allacciare le scarpe sono manifestazioni meno note di una condizione che coinvolge i processi associati
alla scrittura: la disgrafia.
Si tratta, infatti, di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), che assume diverse sfumature e palesa i suoi effetti anche in ambiti che esulano da quello della scrittura: un adulto disgrafico può avere difficoltà nell’organizzazione delle idee, nella pianificazione, nel disegno, nella pittura e nel tracciare i contorni di una figura.
Tuttavia, le difficoltà più frequenti associate all’ambito della scrittura riguardano:
- Incertezza nella riproduzione di segni alfabetici e numerici;
- scarsa leggibilità della grafia, che appare irregolare e disordinata;
- lentezza e fatica durante la scrittura;
- rigidità e tensione alla mano, al braccio e/o alla spalla;
- scarsa capacità di utilizzo dello spazio a disposizione sul foglio.
Quella della disgrafia, può essere una condizione controversa: molto spesso, infatti, accade che non venga diagnosticata durante l’infanzia, con il rischio di non essere mai riconosciuta neanche durante la vita adulta.
La mancanza di una diagnosi può generare sentimenti di vergogna e frustrazione che alimentano una strategia di isolamento sociale e, solo in alcuni casi, la scoperta del disturbo dei propri figli costituisce l’occasione per richiedere una valutazione, in seguito al sospetto di avere le medesime difficoltà.
Come avviene il trattamento della disgrafia?
Il trattamento può variare e potrebbe includere esercizi motori per rafforzare il tono muscolare, migliorare la coordinazione mano-occhio oltre ai trattamenti riguardanti esercizi di memoria e un affiancamento da parte di un neuropsicologo
Ma quali sono i punti di forza?
L’elaborazione visiva e spaziale, l’essere intuitivi e innovativi, così come la creatività sono i punti di forza. Punti che vanno ad aggiungersi alle capacità interpersonali, empatia, risoluzione dei problemi ed eccellenti capacità di osservazione. È fondamentale, quindi, anche nei contesti lavorativi fare leva sui punti di forza che di solito si riscontrano nelle persone con DSA: intelligenza, capacità di memorizzare per immagini, approccio alternativo alle materie scolastiche, capacità di creare collegamenti non convenzionali, creatività, produzione di idee e abilità nelle risoluzioni dei problemi.
Le attività in cui riescono meglio riguardano processi strategici e direttivi, proprio perché non è richiesto l’uso automatico della lettura e della scrittura.
Il suggerimento, dunque, è quello di non considerare la disgrafia unicamente come problema invalidante: dai vari studi, infatti, emerge che i soggetti adulti con DSA possiedono ottime capacità comunicative, grande abilità di delegare agli altri, capacità di pensare in modo creativo, forte determinazione e laboriosità, resilienza e capacità empatiche.
Bibliografia:
http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788829001385
Articolo a cura di Adriana Montefusco
Laureanda in Terapia Occupazionale
Adrianamont02@icloud.com