
Chi vive insieme ad un familiare affetto da demenza, ha con molta probabilità, vissuto in prima persona dei momenti di seria difficoltà in cui non sapeva gestire gli episodi di aggressività.
Il paziente con demenza, infatti, spesso è agitato, urla, si muove in continuazione o magari è anche fisicamente o verbalmente aggressivo. Spesso chi si prende cura di lui non riesce a capire da cosa scaturiscano queste reazioni e pur facendo del proprio meglio per calmarlo, difficilmente riesce a tranquillizzarlo. Questo comportamento causa un forte disagio nei familiari e in chi si occupa di lui, soprattutto le prime volte. Per il caregiver è facile pensare di non essere in grado di gestire le difficoltà; quindi il rischio è quello di incorrere, a propria volta, in situazioni estremamente stressanti.
Per evitare quindi, che compaiano momenti di aggressività, o anche solo per riuscire a gestirli con buoni risultati, è utile cercare di individuare gli episodi che causano disagio o conflittualità nel malato. Per aiutarsi in questo si possono seguire alcuni consigli:
- Creare una routine rassicurante nella giornata dell’anziano: eventuali imprevisti, infatti, hanno l’effetto di disorientarlo e agitarlo. Se non è possibile farlo, l’anziano deve avere il tempo di abituarsi a essi. In caso di visite mediche, ad esempio, è bene avvisarlo con buon anticipo, per dargli la possibilità di prepararsi all’idea.
- Trovare un equilibrio tra attività e riposo aiuta a prevenire le crisi. Per esempio, è utile proporre di svolgere attività fisica, ma ogni giorno è fondamentale anche assicurare riposo a sufficienza, in particolare in tarda mattinata e dopo il pasto.
- Fare una passeggiata all’aria aperta – se possibile ogni giorno – lo mantiene in forza e lo rasserena.
- Tra le attività manuali, scegliere quelle che preferisce e in cui si sente più abile. Non obblighiamo l’anziano a provare cose nuove, perché, per quanto semplici, potrebbero spaventarlo e indurlo in confusione.
Ogni forma di aggressività è fastidiosa, ma la principale cosa da ricordare è che la persona con demenza non è aggressiva deliberatamente.
Soprattutto per il familiare è importante comprendere che l’aggressività del proprio caro non significa che egli ha cambiato i suoi sentimenti, ma che la diversità di reazioni è diretta conseguenza di una malattia che altera percezione e pensiero.
La persona che assiste dovrebbe quindi, sempre essere in contatto con il medico, non solo per avere indicazioni sulla gestione del malato ma anche per il proprio benessere psicofisico. È essenziale riferire al medico dubbi, incertezze e, eventualmente, chiedere un supporto anche per sé stessi. È inoltre importante che il caregiver si conceda, di tanto in tanto, qualche pausa, per evitare che la fatica psicofisica lo porti a scaricare le frustrazioni sull’anziano e ad assumere un atteggiamento conflittuale.
Bibliografia:
- Anziano Aggressivo: Come Prevenire L'Agitazione - Centro Phoenix
Articolo a cura della Dott.a Marta Fiore
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
E-mail: martafiore1992@gmail.com