
Quella delle barriere architettoniche, è diventata ormai, una delle tematiche più note e dibattute nella nostra società, in quanto, purtroppo, limita ancora molto il normale compimento di attività quotidiane da parte delle persone con disabilità fisiche, non permettendo a pieno l’inclusione.Spesso è capitato a persone con disabilità fisica di non poter accettare un invito per un’attività fuori casa, a causa della presenza di limiti strutturali sui mezzi pubblici o nelle strutture ospitanti l’attività.
Questi “limiti” sono definiti barriere architettoniche: ostacoli strutturali collocati per le strade delle città, nei palazzi, nelle strutture pubbliche, nei luoghi di aggregazione o nei negozi e sui mezzi di trasporto, che non permettono alle persone con disabilità fisica di poter accedervi.
Alcuni esempi possono essere:un marciapiede stretto che non consenteil passaggio in carrozzella o con il passeggino; una scala all’interno di un condominio o di un ufficio; un dislivello maggiore di pochi centimetri in un bagno pubblico; l’inadeguatezza di una passerella sulla spiaggia. Questi sono solo pochi esempi di quelli che possono essere i limiti strutturali che possono ostacolarela mobilitàdelle persone.
Con gli anni, sono state emanate alcune Leggi sull’ accessibilità e la regolazione dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Sono state fondate anche alcune associazioni per sensibilizzare la politica e i cittadini in generale su quanto possa essere difficile compiere gesti scontati e quotidiani se si hanno problemi motori e sesono presenti barriere architettoniche: così è ad esempio nato il movimento“#Vorreiprendereiltreno Onlus” che oltre alla sensibilizzazione, si occupa anche del finanziamento di progetti sociali in Italia, che permettono di mantenere attivi i servizi per le persone con disabilità.
Nonostante le diverse attività sociali, le Leggi ed i vari movimenti attivi creati, l’essere umano non comprende ancora quanto possa essere limitante trovare, ad esempio, un’auto che blocca la rampa di discesa di un marciapiede. È quindi essenziale, comprendere quanto anche le persone stesse possano dare un contributo, nel loro piccolo per migliorare le condizioni e rendere normale la vita di chi, purtroppo, si trova ogni giorno a dover camminare su quattro ruote; prestando attenzione ad esempio alla presenza di parcheggi riservati a persone con handicap o non occupando gli spazi antistanti gli accessi dedicati a chi ha particolari problematiche di mobilità.
Per approfondimenti:
https://vorreiprendereiltreno.it/chi-siamo/
Articolo a cura della Dott.a Martina Forestieri
Laureata in Neuroscienze cognitive
Martina.forestieri@outlook.it