La Sundowningsyndrome, detta anche sindrome del tramonto o sindrome del sole calante, è un fenomeno che si riscontra frequentemente nelle persone con demenza che peggiora i sintomi della malattia al tramonto del sole. Sebbene pochi la conoscano per nome, quasi tutti i familiari che hanno a che fare con persone con demenza ne avranno fatto esperienza. Al tramonto del sole o quando avviene un cambiamento nell’illuminazione di un ambiente, passando da buona luce a scarsa, la persona diventa ancora più confusa, irrequieta e ansiosa. Tale fenomeno può essere spiegato dal fatto che, con l’abbassamento della luce, vengono meno i punti di riferimento in cui gli oggetti sono meno definiti, i colori diventano più confusi e gli arredi più nascosti, scatenando false percezioni e di conseguenza brutte reazioni che portano il soggetto a diventare aggressivo o a presentare fenomeni di confusione tra il giorno e la notte.
La sindrome del tramonto è stata descritta per la prima volta nel 1941 dal medico inglese Ewen Cameron, il quale l’aveva definita col nome di “delirio notturno”. Le conseguenze di tale disturbo, infatti, si protraggono fino alla notte, causando:
- Confusione mentale
- Agitazione e irrequietezza
- Peggioramento della memoria
- Episodi di delirium notturno nei pazienti gravi
- Soglia dell’attenzione più bassa.
Tutti questi sintomi, si ripercuotono anche sul piano comportamentale, infatti nei pazienti compaiono:
- Vagabondaggio
- Rabbia, aggressività e violenza
- Crisi di urla e pianto
- Difficoltà a riconoscere i luoghi familiari.
Infine, queste modificazioni del comportamento possono compromettere, in alcuni casi, la capacità di prendere sonno.
Risulta quindi necessario capire bene i fattori che scatenano tali alterazioni: solo in questo modo si può agire di conseguenza e, quindi, migliorare la qualità della vita del paziente.
Bibliografia
- https://www.alfemminile.com/psicologia/sindrome-del-tramonto-s4049606.html
- https://spezzalindifferenza.it/portfolio/alzheimer.e-sundowning-syndrome-cose-e-come-si-cura.
Articolo a cura della Dott.a Marta Fiore
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
Email: martafiore1992@gmail.com