
In Italia, nasce un bambino sordo ogni mille e circa il 12% della popolazione soffre di problemi di udito (in aumento del 4,8% negli ultimi 6 anni). Questo incremento si è verificato non solo negli over 80 ma anche nella fascia d’età intermedia (40-60 anni).
La perdita dell’udito è la progressiva riduzione della capacità di sentire i suoni, mentre la sordità è la completa incapacità di avvertire qualunque tipo di suono a causa di disfunzioni o lesioni dell’apparato uditivo.
La sordità, oltre ad essere un disturbo sempre più diffuso, è un vero e proprio handicap poiché porta a limitazioni nella vita sociale e ha un impatto negativo sul benessere psicologico del paziente.
Alcuni studi dimostrano che chi non sente è più incline a sviluppare veri e propri disagi di natura mentale ed emotiva, come:
- Rabbia
- Depressione
- Ansia
- Solitudine
- Frustrazione
- Deterioramento delle funzioni cognitive
Alcuni studi hanno dimostrato che vi è una correlazione tra i disturbi dell’udito e l’insorgere della depressione. Secondo queste ricerche, le persone sorde o affette da un calo uditivo hanno il 50% di probabilità in più di sviluppare depressione. In aggiunta a ciò, si è osservato che chi soffre di questo disturbo fatica a prendere coscienza della patologia e tende a reagire ad essa con rabbia e negando la propria condizione.
Infatti, spesso queste persone vivono la loro condizione con sospetto e attribuiscono la patologia a cause esterne: “C’è troppo rumore”, “stai bisbigliando”, “il volume è troppo basso”, “ce l’avete con me”.
Di conseguenza, ciò genera un senso di frustrazione che spinge le persone ad evitare luoghi affollati e rumorosi rinunciando a tutte le attività di comunità. Questo comporta una notevole riduzione della socialità, e quindi di stimoli esterni, che a lungo termine può portare a demenza e declino cognitivo.
A tal proposito è doveroso sottolineare l’importanza dello screening precoce e dei trattamenti come possibili metodi per ridurre il rischio di patologie mentali e declino cognitivo, associati alla perdita dell’udito.
Dunque, lo screening precoce, le terapie e gli apparecchi acustici possono migliorare la qualità di vita, il benessere psicologico e sociale delle persone con perdita dell’udito.
Bibliografia:
https://www.ens.it/
Articolo a cura della Dott.a Chiara Ascenzo
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute.
E-mail: chiara.asc98@gmail.com