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La Pet Therapy è tra le cure che, negli anni, sta avendo sempre più riconoscimenti nel campo della psicologia e nell’assistenza a pazienti di ogni età. Ma in cosa consiste esattamente?
La Pet Therapy è una vera e propria terapia dove gli animali da compagnia possono intervenire durante una cura di un paziente, ed è stata riconosciuta ufficialmente dal Presidente del Consiglio dei Ministri, nel 28 febbraio 2003.
Tra gli animali più adoperati in questa cura troviamo i cani, i cavalli, ma anche asini, conigli e gatti; c’è da considerare, tuttavia, che gli ultimi due vengono sfruttati in minor percentuale, poiché non essendo abituati al troppo contatto con l’umano o al cambio repentino dell’ambiente circostante, dunque potrebbero andare incontro a stress eccessivo e risultare schivi o violenti.
Per questo, assicurando ovviamente la massima cura per queste creature, è giusto prima comprendere quando e quale animale è saggio usare durante un incontro terapeutico.
Alcuni studi hanno dimostrato che la Pet Therapy è importante per i pazienti, poiché aiuta a ridurre lo stress, abbassa la pressione sanguigna, aiuta a ridurre la glicemia e il battito cardiaco. Per lo più aiuta all’aumento del cortisolo, adrenalina ed endorfine, che sono di gran lunga importanti per dare carica energetica ed eccitante al corpo e la mente. Possono pure aiutare ad accrescere l’autostima nei bambini e la gratificazione nel prendersi cura di un altro essere vivente.
C’è, tuttavia, da tener conto che la Pet Therapy non riporta nell'immediatezza i risultati sperati: ci vuole costanza e tanta pazienza, in modo tale che a lungo andare gli effetti della terapia possano effettivamente vedersi. Le figure coinvolte, infatti, sono più di una: veterinari, famigliari, educatori o pediatri che collaborano tra di loro per valutare il caso e lo stato del paziente.
Bibliografia
Articolo a cura di Alessia Spinozzi
Laureanda in Scienze e Tecniche Psicologiche
email: alessialoxias@gmail.com