
“Avevo bisogno di parlare, sì… ma avevo anche bisogno di ascoltare gli altri, di sapere cosa pensavano, come vivevano, cosa sentivano. Le parole, i racconti degli altri, simili ma diversi, mi risuonavano e mi aprivano a nuove sensibilità, mi portavano a riflettere. “
Negli articoli precedenti abbiamo visto cosa sono i gruppi di auto-mutuo-aiuto (AMA) e quali tipologie esistono. In breve, possiamo riassumere che i gruppi AMA sono piccoli gruppi costituiti da persone che condividono una stessa difficoltà e che hanno scelto di riunirsi insieme per affrontarla e risolverla.
Ma come si costituisce un gruppo AMA?
Come prima cosa, è fondamentale che i membri del gruppo si accordino su obiettivi e regole comuni da seguire durante gli incontri. Successivamente, si stabilisce il luogo e l’orario dell’incontro. In genere, si svolgono due incontri a settimana (durata 1 ora e mezza/ 2 ore) e al termine di ognuno di riserva qualche minuto per decidere dove e quando ci sarà il prossimo incontro.
Una volta giunti nel luogo dell’appuntamento, ci si sistema seduti in cerchio in modo da poter vedere tutti in volto e facilitare così la comunicazione. È preferibile che l’incontro inizi in maniera puntuale nell’orario indicato. La riunione può essere gestita da un facilitatore o moderatore, ovvero colui che ha il compito di organizzare gli incontri e assicurarsi che all’interno del gruppo tutti abbiano l’opportunità di intervenire circa la tematica affrontata. Il facilitatore, inoltre, può prendere parola per primo chiarendo le regole e le modalità di incontro.
Facilitatore: << Buongiorno a tutti e benvenuti a questo primo incontro. Prima di iniziare ricordiamo che all’interno del gruppo ognuno potrà sentirsi libero e libera di intervenire e di esternare i propri sentimenti quando lo riterrà opportuno. Tutto ciò che verrà detto resterà all’interno del gruppo e nessuno dovrà essere giudicato per quello che dirà. A turno, chi se la sente, può presentarsi e raccontare la motivazione che lo ha spinto a partecipare a questo gruppo>>.
Dopo aver chiarito questi punti, è possibile iniziare l’incontro. A turno ci si presenta dicendo il proprio nome e la motivazione per la quale si è scelto di partecipare.
Anna: <<Buongiorno sono Anna, ho 55 anni e abito a Roma. Sono qui perché da un po' di mesi sento di non riuscire più a reggere lo stress. Ho due figli di 20 e 25 anni, lavoro in un ufficio 8 ore al giorno e mi occupo di mia madre che ha una demenza. Spesso mi sento sopraffatta dalle cose che devo fare durante la giornata, non riesco più a dedicare del tempo per me stessa e per le cose che mi piace fare. Tutto questo mi rendere nervosa e arrabbiata. A volte, mi sembra di perdere il controllo della situazione. Ho scelto di partecipare a questo incontro con la speranza di riuscire ad esternare quello che provo essendo compresa. >>
Come riportato nel dialogo, all’interno del gruppo vengono raccontati i propri pensieri, emozioni, esperienze; si discute di problematiche e si cerca di aiutare sé stessi dando anche una mano agli altri. Ognuno, a rotazione è libero di riportare il proprio vissuto, confrontarsi con gli altri, ascoltare ed essere ascoltato.
Prima di terminare l’incontro, il facilitatore, ha il compito di fare il punto della situazione:
Facilitatore: << Come vi sentite dopo questo incontro? Ritenete che l’incontro sia stato utile e che tutti abbiano avuto lo stesso spazio per potersi esprimere?>>.
Attraverso i gruppi AMA, è possibile confrontarsi alleviando lo stress, sostenersi a vicenda, chiarire dubbi e paure e rispecchiarsi tramite esperienze comuni. È un’occasione per incontrare l’altro e affrontare le difficoltà INSIEME e individuare nuove strategie per gestire lo stress da carico assistenziale.
Bibliografia:
https://www.gruppoeventi.it/aiuto/gruppo-di-mutuo-aiuto/
https://www.paolabalocco.com/2016/09/01/il-gruppo-di-self-help-auto-mutuo-aiuto/
Articolo a cura della Dott.a Chiara Ascenzo
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
chiara.asc98@gmail.com