Se non accetti una vita mediocre, tra vite vuote,
spente, troverai la tua strada […]
perché la cercherai ogni giorno come un fiore insegue la luce.
Daniele Trevisani

Vorrei portare una riflessione con un pezzo della canzone “il coraggio di andare” di Laura Pausini e Biagio Antonacci:
“…ma come si fa a trovare il coraggio di andare anche quando vorresti restare, dimmi come si fa a rialzarsi anche quando fa male e continuare?” “…a ricordarti che niente e nessuno può rubarti il futuro”. Spero che questo possa portare a riflettere e a pensare che bisogna vivere e assaporare ogni attimo che passa, ogni emozione, ogni momento che ci si presenta perché nessuno può riportare indietro il tempo, lui che ci ruba i momenti, gli attimi, i sogni. Ognuno deve ricordarsi di sé stesso, che esiste, che anche se ciò che lo circonda “si dimentica di lui”, lui c’è e deve vivere ogni istante. Io direi a voce alta: “Fatti sentire, sei importante!”
Ma quanto è importante il coraggio? Tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura.(Jack Canfield)
Che cos’è il coraggio? E’ la paura di superare volontariamente la paura; il suo opposto. In realtà non può esserci coraggio se non esiste la paura.
Ognuno di noi almeno una volta nella vita ha sperato di essere più coraggioso, nella forza di poter affrontare una situazione difficile. Del coraggio, in generale se ne parla poco, ma tutti quando ci si presenta una situazione come ad esempio in un rapporto affettivo quando cambia bisogna saper decidere cosa fare ed in questo caso ognuno deve saper ricorrere al proprio coraggio. Questo coraggio emerge quando siamo a favore nel modificare l’immagine di noi per andare incontro a quello che ci presenta la vita.
Ma cosa ci viene in mente se pensiamo al coraggio? Sii coraggioso, lo abbiamo sicuramente ripetuto molte volte a noi stessi. Ma non basta ripeterselo, è vero ognuno di noi ha il controllo della propria vita e questa è una condizione naturale, ma chiunque deve e può fare un lavoro su sé stessi per potenziare questo temperamento interiore.
“Quando siamo spaventati non dobbiamo sforzarci di dimostrare che non c’è nessun pericolo, ma prendere coraggio e andare avanti nonostante le difficoltà” (Mark Rutherford).
Se un bambino dovesse chiedere: “mamma cosa significa avere coraggio?”
Immagino una mamma inizialmente in difficoltà, ma che poi trova sempre un modo per poter rispondere; magari attraverso il racconto di una favola porterebbe il bambino a capire che non vuol dire vergognarsi di piangere, ma accettare di avere paura e non nascondersi.
“E ad un ragazzo/a come si potrebbe spiegare?” Penso che la cosa più spontanea, più reale e vera ma allo stesso tempo più scontata sia quella di seguire il proprio cuore. Infatti la parola coraggio viene dalla radice latina cor, che significa cuore. Ed è quello che involontariamente fanno tutti i bambini, poiché hanno la fortuna di essere liberi; al contrario i grandi usano la mente per pianificare, progettare e prevenire.
Ma chi sono i veri coraggiosi? Quelli che sanno fermarsi a pensare.
Psicologia e coraggio? Il coraggio richiede sia competenze cognitive che competenze emotive. Il non avere paura di fare una certa cosa (competenza emotiva), e l’uso di una strategia più o meno consapevole (competenza cognitiva).
Chi è a favore del coraggio? Io, sono a favore del coraggio, di trovarlo anche quando non c’è, di scavare in profondità, perché all’interno di ognuno di noi esiste, è reale. C’è bisogno di lottare, di rischiare, e andarsi a prendere quello che si vuole.
“Sii forte che nessuno ti sconfigga, nobile che nessuno ti umili, e te stesso che nessuno ti dimentichi.” Paulo Coelho
Per approfondire:
Daniele Trevisani. Il coraggio delle emozioni. 2015 Franco Angeli Edizioni.
Carl R. Rogers. Un modo di essere. 2012 Giunti Editore.