Hanno cercato di seppellirmi,
ma non sapevano che
io sono un seme!
(Proverbio Messicano)

L’essere umano da sempre si trova costretto ad affrontare diversi tipi di avversità, come guerre, carestie, malattie e disastri naturali che mettono costantemente a rischio la sua vita, l’uomo però si è contraddistinto per la sua capacità di resistere e superare tali situazioni.
Ciò è stato possibile grazie al fatto che ogni essere umano possiede delle risorse interne che ha ereditato dal passato e che gli permettono di fronteggiare in maniera efficace le difficoltà che gli si presentano, questo dono che custodiamo dentro di noi prende il nome di Resilienza.
Questo termine oggi è utilizzato da molti, lo vediamo tatuato su molte persone o utilizzato come hashtag sotto numerosi post di instagram, ma cos’è davvero la resilienza?
Lo psichiatra Rutter M. definisce la resilienza come “la capacità di riadattarsi a fronte di una difficoltà che altrimenti porterebbe ad effetti negativi”.
In psicologia il termine resilienza, che deriva dal latino resalio e che vuol dire “risalire”, viene utilizzato dunque per indicare la capacità di ogni uomo di fare di un’esperienza dolorosa una fonte di nuova conoscenza, acquisendo da essa le competenze necessarie per poter migliorare la propria vita.
Dunque la resilienza va ben oltre la semplice capacità di resistere ai momenti di difficoltà della vita, essa è ci dà la possibilità di crescere, di trasformarci e di evolverci permettendoci di valutare possibilità che a causa delle condizioni avverse prima ignoravamo.
Quali sono le caratteristiche possedute da un individuo resiliente?
Le persone resilienti tendenzialmente si caratterizzano perché:
- Possiedono una valutazione positiva di sé;
- Sono in pianificare le scelte importanti;
- Godono di una spiccata capacità di problem solving;
- Sono bravi a comunicare agli altri i propri bisogni;
- Possiedono senso dell'umorismo;
- Sono dotate di empatia.
A questo punto, però, sorgono spontanee delle domande “La resilienza quindi ci rende dei super eroi che possono affrontare ogni tipo di difficoltà?” e “Perché se la resilienza è una dotazione innata posseduta da ogni uomo ci sono persone che presentano maggiormente queste caratteristiche rispetto ad altre?
Purtroppo non è così che funziona, la resilienza non ci rende dei super eroi invincibili poiché esistono problematiche che a causa della loro persistenza, nonostante ogni uomo sia dotato di resilienza, possono creare un disagio psicofisico.
In questi casi cosa possiamo fare per allenare e fortificare la nostra resilienza?
Innanzitutto, penso sia opportuno fare un lavoro di introspezione che ci permetta di capire quali sono i nostri punti di forza e quali invece sono i nostri punti deboli per poter così lavorare su questi punti critici facendoli diventare un elemento distintivo positivo. Per sviluppare la resilienza, inoltre, possiamo iniziare a concentrarci maggiormente sulla soluzione piuttosto che sul problema, ponendoci in un modo attivo e non passivo di fronte alla situazione, possiamo cercare il supporto dei nostri familiari, sviluppare degli obiettivi realistici e prenderci maggiormente cura di noi stessi.
Spesso capita però che siamo talmente concentrati ad affrontare le difficoltà che la vita ci pone di fronte che ci dimentichiamo di possedere questa straordinaria abilità.
A tal proposito Trabucchi P., autore di “Resisto dunque sono”, per ricordarci del nostro dono propone una tecnica l’ABCDE, ossia:
- Adversity, che indica le difficoltà che possiamo incontrare nella nostra vita (come un esame andato male o problemi più gravi);
- Beliefs, che sta ad indicare le nostre convinzioni che agendo come un filtro rendono la nostra percezione della realtà totalmente soggettiva;
- Consequences, che sta ad indicare le nostre reazioni emotive e fisiche agli eventi;
- Discussion, che indica il momento in cui siamo in grado di mettere in discussione le nostre reazioni irrazionali ed iniziamo a riprendere il controllo della nostra vita.
- Effects, ossia le conseguenze derivanti dalla messa in discussione delle nostre credenze.
Dunque, allenare la nostra resilienza significa doversi porre sempre una domanda di fronte agli accadimenti della vita: “Cosa c’è di buono in quello che sta succedendo?”, così da poter tirare fuori il meglio da ogni situazione e poter aver il controllo del nostro destino senza sentirci più in balia degli eventi.
Non arrenderti mai,
rischieresti di farlo un’ora prima
del miracolo!
(Proverbio arabo)
Approfondimenti Bibliografici:
Cantoni F., 2014, “La resilienza come competenza dinamica e volitiva”.
Trabucchi P., 2007, “Resisto dunque sono”.
Trabucchi P., 2016, “Tecniche di resistenza interiore. Sopravvivere alle crisi.”