Lo stress viene da dentro;
è la tua reazione alle circostanze,
non le circostanze stesse.
(Brian Tracy)

Per la scuola, come per molti altri campi lavorativi, in questo periodo di pandemia sono state attuate una serie di convenzioni e metodologie per poter continuare le attività didattiche e non lasciare che i ragazzi rimanessero indietro con il loro percorso di studi, la Didattica a Distanza (DAD).
Parlando con le mie sorelle, entrambe insegnati una della scuola dell’infanzia e l’altra della primaria di primo grado, sono venuta a conoscenza del fatto che dopo un primo periodo di entusiasmo generale per l’applicazione della DAD ora dopo quasi più di due mesi tra gli insegnanti si sta diffondendo una particolare forma di Work-Related Stress che rapidamente ha preso il nome di “Stress da DAD”.
Dunque ho pensato fosse giusto parlare dello stress lavoro correlato, spiegando cosa sia in termini psicologici, quali siano i suoi sintomi e se e come può essere affrontato.
In ambito psicologico lo stress lavoro correlato è definito come “una percezione di squilibrio che il lavoratore avverte quando le richieste da parte dell’ambiente lavorativo sono superiori o inferiori alle capacità lavorative da lui possedute, che hanno conseguenze sia nell’ambito psicofisico che sociale”.
In questi casi il lavoratore, che sente di ricoprire un ruolo inadatto alle proprie capacità e inclinazioni, arriva a pensare di essere sbagliato o inadeguato e spesso mette in atto vari comportamenti inadeguati che gli fanno perdere il lavoro.
Dunque, esso è una sindrome di adattamento che si manifesta quando viviamo un affaticamento psico-fisico a causa di una vita frenetica, con troppe responsabilità che può degenerare in un esaurimento nervoso e/o in depressione.
I sintomi di tale disturbo sono molteplici ma la cosa più interessante è che riguardano tutti e quattro gli ambiti più importanti della nostra vita:
- Quello lavorativo, poiché il lavoratore a causa delle scadenze, dei ritardi, delle pressioni da parte dei capi, degli screzi con i colleghi arriva ad assentarsi frequentemente dal luogo di lavoro accusando frequenti malanni;
- Quello comportamentale, tali soggetti sviluppano una forte mancanza di autostima che si manifesta attraverso l’indecisione, l’insicurezza, l’impazienza, l’isolamento e l’impulsività sia sul lavoro che nella vita privata;
- Quello psicologico, arrivando a sviluppare stati depressivi, stanchezza cronica, scarsa concentrazione e attenzione, crisi di pianto, pessimismo, cattivo umore, autocommiserazione, attacchi d’ansia o di panico;
- Quello psicosomatico (fisico), lo stress lavoro correlato può portare la persona a sviluppare disturbi dell’alimentazione come anoressia o bulimia, disturbi gastroenterici quali ulcera e colite, disturbi cardiocircolatori, disturbi respiratori, disturbi del sonno.
Nel particolare caso che stiamo vivendo oggi, a tutte le problematiche lavorative che normalmente portano allo sviluppo di tale patologia psicologica gli insegnanti si trovano a dover affrontare ulteriori situazioni di stress come quella causata dalla difficile gestione del tempo.
All’improvviso le insegnanti si sono trovate a vivere il loro lavoro 24 su 24, districandosi tra le videochiamate del corpo docente, quelle con gli alunni e se queste hanno dei figli devono anche trovare il modo di coordinare tutte le loro attività online, generando un grande senso di sfinimento che si sta appunto traducendo in una sindrome da stress lavoro correlato.
Nonostante, però, questa problematica sia così tanto invasiva e devastante per la persona che ne soffre è possibile superarla. Il mio consiglio è quello innanzitutto di imparare a non avere paura di chiedere aiuto e a non sentirsi più inadeguati poiché la situazione, con il giusto aiuto terapeutico, può essere risolta.
Inoltre, penso che sia di fondamentale importanza che lo Stato si sensibilizzi al problema dello stress lavoro correlato, disponendo dei fondi appositi per poter offrire alla comunità un servizio di supporto psicologico che purtroppo ad oggi non è previsto.
In base al D.lgs. 81/2008, che contiene alcune norme per la tutela e la salvaguardia del benessere del lavoratore, lo Stato stabilisce che i datori di lavoro di tutte le aziende italiane hanno l’obbligo di valutare tale rischio, individuare gli eventuali fattori di stress tra i dipendenti e trovare le appropriate soluzioni che possano ridurre lo stress dei loro dipendenti.
Ad oggi per quanto la normativa vigente, come abbiamo potuto vedere, riconosca lo stress lavoro correlato come una problematica molto seria non dispone la necessità di figure specializzate, come quella dello psicologo, nella valutazione dello Stress Lavoro-Correlato e difatti tali valutazioni sono spesso svolte da figure interne all’azienda o dallo stesso datore di lavoro. Essendo, però, questo un ambito molto delicato in cui muoversi data la sensibilità dei temi trattati, quali il benessere psicofisico e lo stress sviluppato dai lavoratori sul luogo di lavoro, penso che l’unica figura davvero qualificata ad affrontare il problema sia lo psicologo poiché la sua formazione lo prepara proprio ad affrontare questo tipo di problematiche.
Riferimenti Bibliografici:
Chirico F., Il burnout nella scuola.
CONP, 2013, Rischio stress lavoro-correlato. Le competenze dello psicologo nella valutazione e gestione.
Fraccaroli F., Stress e rischi psicosociali nelle organizzazioni.
Miniussi M., e-book, Come apportare valore aggiunto nell’ambito dello stress lavoro-correlato: modelli di riferimento per lo psicologo.
Dott.ssa Danila Negro
Laureata in Psicologia dei gruppi, delle comunità e delle organizzazioni
Email:danilanegro@live.it