
“Non si dovrebbe abusare della propria forza per sottomettere chi è incapace di difendersi.”
Silvia Zoncheddu
La sindrome di Münchhausen è una condizione psichiatrica, in cui un genitore simula o provoca una malattia al proprio bambino.
Il caregiver, ossia la persona che si prende cura del bambino, riferisce sintomi che non esistono o che causa direttamente al bambino, provocando conseguenze importanti che potrebbero spingere i medici a credere che sia un soggetto effettivamente malato.
L’unico fine è quello di riuscire ad attirare l’attenzione.
Si tratta, nella maggior parte dei casi, di donne che tendono a gonfiare qualsiasi “malattia” o sintomo del figlio che non manifestano alcuna sofferenza. Più nello specifico, quando i medici vanno contro le loro ipotesi di malattia reagiscono in maniera molto scontrosa.
Ma come possiamo riconoscere questa sindrome? Esistono dei chiari segni che ci permettono di identificarla:
⁃ Frequenti ricoveri in ospedali diversi.
⁃ Richiesta di esami invasivi.
⁃ Sintomi a volte contraddittori e che ‘’peggiorano’’ dopo le dimissioni ospedaliere.
⁃ Richieste, assurde, di interventi chirurgici.
Per quanto riguarda le cause di tale sindrome potrebbe dipendere da traumi in età infantile, disturbo di personalità, forte stress come ad esempio il divorzio, trascorsi di alcolismo e droghe o addirittura il decesso di un figlio a causa di una rara malattia.
Questa sindrome è una vera e propria forma di abuso; essa può portare anche a esiti estremi con il rischio che il bambino venga sottoposto a esami, terapie nocive o addirittura, nei casi più gravi, arrivare alla morte. Tutto questo avviene perché prima che si arrivi a un diagnosi corretta possono passare molti anni e proprio per questo non ci si rende conto della gravità della situazione.
La persona che si prende cura del bambino, da un lato, potrebbe semplicemente simulare febbre scaldando il termometro, ma dall’altro potrebbe essere in grado di compiere gesti molto gravi come ad esempio non dare da mangiare al bambino, fargli assumere lassativi o iniettando materiale infetto in modo tale da provocare forti infezioni e febbre.
Come bisogna comportarsi di fronte a tale situazione?
Prima di tutto proteggere il bambino, sottraendolo dal genitore e allertando i Servizi Sociali in modo tale da tutelarlo, dato che il genitore con cui vive potrebbe arrecargli danni a lungo termine: infezioni, intossicazioni, lesioni etc.
Successivamente è consigliabile intraprendere un lungo percorso di crescita personale, nel quale la persona affetta da tale sindrome, deve iniziare a rendersi conto della gravità della situazione in cui si trova e cercare di avviare un trattamento a base di: antidepressivi, una psicoterapia cognitivo-comportamentale ma soprattutto un intenso lavoro su se stessi.
Anche per quanto riguarda il bambino, purtroppo, potrebbe trovarsi di fronte a una nuova realtà da gestire e superare: ansia e Disturbo Post Traumatico da Stress.
Invito a vedere la serie tv ‘’The Act” su Amazon Prime che ha come protagonista una ragazza affetta da Sindrome di Münchhausen che cerca in tutti i modi di liberarsi della madre iper-protettiva con cui, appunto, ha un legame tossico e fa di tutto per far passare la propria figlia per malata.
Per approfondimenti:
- https://www.alienazione.genitoriale.com/la-sindrome-di-munchausen-per-procura/
-https://www.nurse24.it/specializzazioni/medico-geriatrica-pediatria-psichiatria/la-sindrome-di-muenchhausen-e-la-dipendenza-da-ospedale.html
Articolo a cura della Dott.ssa Iarussi Chiara,
laureata in Psicologia Clinica e della Salute
chiarussi21@gmail.com