La disabilità è un tema ampio e complesso e sono frequenti gli equivoci. Con questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza.
L’ OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha pubblicato l’ICF ovvero la classificazione con la quale si distinguono tre tipi di disabilità:
1. Menomazione: Per menomazione si intende una qualsiasi anomalia o perdita delle funzioni fisiologiche o anatomiche; si tratta quindi di un disturbo a livello di organo (ad esempio la mancanza di un braccio sia essa innata o in seguito ad amputazione, tra le menomazioni ritroviamo: le menomazioni oculari, viscerali, del linguaggio ecc). 2. Disabilità: Per disabilità invece si intende la limitazione o la perdita della capacità di compiere normali attività. La disabilità è oggettiva e compromette le attività quotidiane della persona (ad esempio tra le disabilità ritroviamo: Disabilità nel comportamento, nella comunicazione, nella cura della propria persona, locomotorie ecc) 3. Handicap: Infine, con il termine handicap si intende una condizione di svantaggio che vive la persone a causa di una menomazione o di una disabilità (ad esempio tra gli handicap ritroviamo: handicap nella mobilità, nell’orientamento, occupazionali ecc). Menomazione, disabilità ed handicap sono influenzati sia da fattori ambientali e personali. Questa classificazione è ufficiale ed ha lo scopo di inclusione sociale ma l’etichetta in se viene solo utilizzata da chi non rientra nelle categorie suddette. Infatti i “diversamente abili” spesso non si sentono diversi dagli “abili” pertanto l’invito è quello di non fermarsi all’etichetta ma di guardare oltre, verso la persona.
Articolo a cura di Dott.a Gelsomina Ferrari Psicologa Cognitiva Dott.a Lisa Maccarone Psicologa Clinica e della Salute Per approfondimenti: https://www.aisw.it/?q=node/79
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