Prendersi cura reciprocamente l’uno dell’altro, con piccole attenzioni e attività richiede sicuramente preparazione ma anche e soprattutto affetto ed empatia. Vi sono diversi esempi di iniziative, svolte con successo, in cui anziani e bambini si incontrano e da realtà di dolore, isolamento e difficoltà si crea una relazione unica. L’incontro tra due generazioni quale quella degli anziani e dei giovani è un aspetto prezioso che si cerca di valorizzare; infatti mediante la condivisione e la conoscenza reciproca si cercano di abbattere le numerose barriere che separano queste due generazioni.
Molti sono i pregiudizi che ancora oggi vedono protagonisti anziani e giovani; i primi sono considerati “vittima” di un inesorabile declino, i giovani invece, sono considerati superficiali e privi di valori. Così entrambi sperimentano una grande solitudine e frustrazione per bisogni inespressi o che non sono soddisfatti. Tuttavia, se si coinvolgono i bambini nel prendersi cura del proprio familiare anziano e si da la possibilità a quest’ultimo di passare del tempo con i più piccoli, si possono notare subito i molteplici aspetti positivi per entrambi. Come già accennato, quelle che all’apparenza possono sembrare “banali attività” come leggere, raccontare storie o ascoltare musica sono attività che uniscono, che consolidano legami intergenerazionali in un clima disteso che vince ogni resistenza.
Vediamo quindi di seguito alcuni benefici legati all’intergenerazionalità: - Aumentano i comportamenti pro-sociali quali la condivisione e l’ empatia attraverso la trasmissione di valori; - I bambini ricevono attenzioni e cure, gli anziani si sentono apprezzati migliorando così umore e autostima e riducendo l’ansia; - Contrastano gli stereotipi e l’isolamento: bambini e anziani spesso vivono la solitudine e la difficoltà di esprimersi; - Promuovono il senso di comunità e la formazione di reti sociali: bambini e anziani si supportano a vicenda e ciò ha un risvolto positivo per l’intera comunità. Tra i numerosi aspetti positivi che emergono dalla relazione tra anziani e bambini c’è quindi un miglioramento della qualità della vita e della percezione che si ha di se stessi. Questo è un aspetto di grande speranza che non deve essere sottovalutato ma al contrario si auspica che le opportunità di interazione generazionale siano sempre più frequenti. Articolo a cura di
Dott.a Gelsomina Ferrari
Psicologa Cognitiva
Bibiografia: “Educazione intergenerazionale. Prospettive, progetti e metodologie didattico formative per promuovere la solidarietà fra le generazioni” Baschiera B., De Luigi R., Luppi E.
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