L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa e rappresenta la forma più comune di demenza, colpendo maggiormente la popolazione over-65. L’Alzheimer può presentare diversi sintomi, ad esempio perdita di memoria, afasia, problemi di orientamento e di attenzione e altre funzioni esecutive. Il sintomo principale del disturbo di Alzheimer è la perdita di memoria, infatti, nelle prime fasi della malattia i pazienti tendono a presentare problematiche con la memoria a breve termine, dimostrando più facilità nel ricordare e richiamare eventi accaduti mesi o anni prima. Nel decorso della malattia vengono colpiti anche altri tipi di memoria, come la memoria semantica, episodica e procedurale.
Nonostante la ricerca, non esiste al giorno d’oggi una cura per l’Alzheimer. La malattia viene solitamente trattata a livello farmacologico con alcuni medicinali, come la memantina, farmaco che viene prescritto per combattere la perdita di memoria e migliorare le capacità di ragionamento logico del paziente.
Sebbene il trattamento farmacologico sia considerato un'opzione per gestire i sintomi cognitivi del paziente, esistono alcuni trattamenti non farmacologici che possono aiutare a controllare i sintomi neuropsichiatrici presentati dal paziente, aiutando a loro volta anche il caregiver. Uno di questi trattamenti è la musicoterapia. La musicoterapia è un approccio clinico che si basa sull’uso della musica come intervento, per raggiungere obiettivi specifici per il paziente e che può essere somministrato in due modalità, attiva o recettiva: durante la modalità attiva il paziente partecipa in modo attivo e diretto nella sessione di musicoterapia. Include tecniche come il cantare, l’improvvisazione, applaudire e suonare un instrumento. la modalità recettiva tende ad essere meno dinamica e più rilassante. Include tecniche dove il paziente ascolta attentamente la musica selezionata, con l’intenzione di identificare il materiale emotivo, così da evocare una risposta emotiva.
Inoltre, il programma viene sviluppato da un terapeuta specializzato in musicoterapia, che va a creare un piano personalizzato dove si sceglie la musica in base o ai gusti personali del paziente o in base a quei generi musicali che il terapeuta ritiene più adatti.
Un altro modo di fornire questo intervento è attraverso delle esibizioni musicali dal vivo eseguite direttamente dal terapeuta, modalità utile da effettuare nei contesti di gruppo. Molti studi dimostrano che questo tipo di intervento può portare dei benefici ai pazienti affetti da demenza di Alzheimer e può avere degli effetti positivi in diversi ambiti:
· nel linguaggio, in particolare nella fluenza verbale del paziente;
· nel ridurre sintomi psichiatrici, come depressione e ansia;
· può aiutare a rievocare ricordi autobiografici. Questa rappresenta una componente importante della musicoterapia: la capacità che ha la musica di rievocare ricordi relativi a esperienze personali ed eventi passati del paziente. In particolare, può aiutare il paziente a ripristinare, in un certo modo, il suo senso d’identità;
· aiuta a migliorare lo stato emotivo del paziente e a elicitare delle emozioni positive;
· diminuisce alcuni sintomi comportamentali (come l’agitazione). Questo fattore, a sua volta, può aiutare a ridurre lo stress del caregiver;
· in particolar modo, cantare può avere degli effetti positivi nella memoria verbale;
· in contesti di gruppo, può avere degli effetti positivi nella socializzazione del paziente con altre persone, specialmente in quei casi dove il paziente si sente isolato.
I vantaggi di questo tipo di intervento possono essere vari: non è invasivo, non comporta degli effetti collaterali sul paziente, non è un intervento con un costo elevato ed è semplice da implementare. Lo svantaggio principale è che nei pazienti con capacità troppo compromesse, l’intervento può presentarsi non adatto.
Articolo a cura della Dott.ssa Sara Muselli
Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche
FONTI
Bleibel, M., El Cheikh, A., Sadier, N. S., & Abou-Abbas, L. (2023). The effect of music therapy on cognitive functions in patients with Alzheimer's disease: a systematic review of randomized controlled trials. Alzheimer's research & therapy, 15(1), 65. https://doi.org/10.1186/s13195-023-01214-9
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