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Playback Theatre: Il teatro terapeutico nell’invecchiamento attivo

Dott.a Kelly Fasolino



La memoria è profondamente legata all’identità: ci aiuta a definire chi siamo, a mantenere una continuità con il nostro passato e a orientarci nel mondo. Quando questa inizia a svanire molti anziani provano vari sentimenti quali frustrazione, disorientamento e solitudine, questo perché non riescono a richiamare alla mente eventi significativi e a vivere attivamente la vita quotidiana. Il Playback Theatre, nato alla metà degli anni Settanta negli Stati Uniti, è una forma di teatro interattivo che aiuta ad affrontare queste complesse emozioni attraverso l’improvvisazione delle proprie storie personali annullando la distanza tra attore e spettatore in quanto ognuno racconta la propria storia partendo dal presupposto che non esistono storie di vita banali. Il Playback Theatre consente loro di raccontare frammenti del proprio passato o emozioni attuali, anche solo in brevi episodi o attraverso immagini simboliche, e di vedere questi racconti rappresentati in modo empatico e rispettoso da parte degli attori. Questo processo permette agli anziani di ritrovare una connessione con il proprio passato, e rafforzare la propria identità, inoltre gli anziani che condividono anche solo frammenti delle proprie storie possono sentirsi riconosciuti e apprezzati dagli altri appartenenti al gruppo riuscendo a dare più valore alla propria storia e aumentare la fiducia in sé stessi. Questa esperienza collettiva crea un senso di appartenenza e di supporto reciproco, riducendo l’isolamento e promuovendo la socializzazione. La condivisione di un ricordo ha un potere terapeutico enorme soprattutto sulla memoria emotiva; infatti, anche se alcuni eventi della loro vita sono sbiaditi, l’emozione associata a tali ricordi può essere richiamata e rivissuta. Ad esempio, un anziano potrebbe non ricordare esattamente un viaggio o un evento significativo, ma il Playback Theatre può aiutarlo a risentire le emozioni di quel momento, riaccendendo una parte del suo mondo interiore e facendo rivivere l’essenza delle esperienze vissute. Questa esperienza immersiva va ad attivare molteplici aree del cervello. Stimola la memoria autobiografica e a breve termine, la concentrazione e l’attenzione dovendo mantenere il focus su ciò che accade sul palco. Raccontare una storia o prendere parte attiva a una narrazione stimola anche alcune funzioni esecutive, poiché richiede la capacità di organizzare i pensieri, di dare un ordine agli eventi e di selezionare informazioni rilevanti. L’ osservare le proprie storie interpretate dagli attori aiuta a sviluppare anche l’empatia e l’interpretazione dell’emozioni altrui. Un’altra funzione stimolata è sicuramente l’orientamento spazio temporale in quanto dovendo raccontare una propria esperienza i partecipanti devono spesso ricordare “quando” e “dove” si è verificato un certo evento. Infine, oltre alla memoria verbale il Playback Theatre va ad allenare anche la memoria motoria e la percezione spaziale con movimenti concreti nello spazio del teatro. In conclusione, il Playback Theatre è un metodo terapeutico che accompagna gli anziani nel processo di accettazione della propria condizione, offrendo un ambiente in cui le emozioni e i ricordi trovano spazio di espressione, riscoprendo una forma di dignità e dando valore al proprio vissuto pur senza una memoria precisa.


Articolo a cura della Dott.ssa Kelly Fasolino

Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche

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