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Un mondo senza tempo: l'esperienza dei pazienti con Alzheimer

Clelia Zambelli

La malattia di Alzheimer, una delle forme più comuni di demenza, non altera solamente la memoria e le capacità cognitive, ma influisce profondamente sulla percezione del tempo. Shiromaru-Sugimoto e colleghi (2018) hanno condotto uno studio che esplora come i pazienti con Alzheimer vivono e percepiscono il tempo, svelando un mondo interiore in cui passato, presente e futuro si fondono in modi inaspettati. “The memory just … bursts vividly”  ("Il ricordo semplicemente... esplode vividamente") "Sometimes, it comes back to me…gradually in this manner…as if it…it were a story"("A volte, mi ritorna in mente...gradualmente in questo modo...come se...fosse una storia") Per i partecipanti allo studio, il passato si presentava come un mosaico di ricordi, a volte vividi e dettagliati, altre volte sfocati e frammentati. Per i pazienti con Alzheimer, il passato può diventare un luogo vivido e presente, a volte più del presente stesso. I ricordi, anche quelli lontani, possono riemergere con una chiarezza sorprendente, come se fossero accaduti ieri. Tuttavia, la capacità di distinguere tra passato e presente si affievolisce, creando confusione e disorientamento. Eventi lontani possono essere confusi con il presente, e i pazienti possono rivivere momenti del passato come se fossero reali, con un'intensità emotiva che può essere difficile da gestire. In alcuni casi, il passato può diventare così invadente da oscurare il presente, portando i pazienti a vivere in una sorta di realtà parallela. "Oh, it’s already noon, it’s already evening"("Oh, è già mezzogiorno, è già sera") "Well, I am alone, and I live my life according to my own private clock"("Beh, sono solo e vivo la mia vita secondo il mio orologio privato"). Il presente diventa l'ancora principale per i pazienti con Alzheimer, ma anche questa dimensione temporale è alterata, con il tempo che sembra scorrere più lentamente o più velocemente del normale. Questa alterazione rende difficile seguire il ritmo della vita quotidiana e adattarsi ai cambiamenti. Le routine diventano essenziali, fornendo una struttura e un senso di orientamento in un mondo che sembra sfuggire di mano. Nel corso dello studio, nei partecipanti la concentrazione sul momento presente diventava intensa, ma la capacità di pianificare e ricordare eventi futuri si indeboliva progressivamente. “Future? I have no future laughter"("Futuro? Io non ho un futuro risata") "That is something unpredictable"("È qualcosa di imprevedibile"). Il futuro per i pazienti con Alzheimer si presenta come un orizzonte offuscato, avvolto da un senso di precarietà e indeterminatezza. La difficoltà nel pianificare e immaginare il futuro può generare ansia e preoccupazione, alimentando un senso di impotenza e smarrimento. L'incertezza sul domani può essere fonte di angoscia, ma alcuni pazienti riescono ad accettare il presente e a vivere nel momento, trovando una sorta di pace nella consapevolezza del qui e ora. In alcuni casi, l'accettazione del presente può portare a una maggiore serenità, nonostante la consapevolezza della malattia."I live my life in view only of myself. Because this way of life suits me, I do not really feel it slow or fast."("Vivo la mia vita pensando solo a me stesso. Perché questo modo di vivere mi piace, non sento davvero che (il tempo) sia lento o veloce."). Comprendere come i pazienti con Alzheimer percepiscono il tempo è fondamentale per migliorare la comunicazione e la cura. Interventi come la terapia di reminiscenza, che utilizza ricordi e oggetti del passato per stimolare la memoria, possono aiutare a orientare i pazienti nel tempo. La creazione di routine stabili e prevedibili può fornire un senso di sicurezza e ridurre l'ansia. Tuttavia, è importante andare oltre la semplice stimolazione della memoria e concentrarsi sulla comprensione della percezione soggettiva del tempo dei pazienti. Questo può aiutare a creare un ambiente di cura più empatico e rispettoso delle loro esperienze. La ricerca sulla percezione del tempo nell'Alzheimer è ancora in corso, ma i risultati finora ottenuti offrono una finestra preziosa sul mondo interiore di chi vive con questa malattia. Approfondire la nostra comprensione di come il tempo viene percepito può aiutarci a fornire un supporto più efficace e compassionevole ai pazienti e alle loro famiglie, migliorando la loro qualità di vita e il loro benessere emotivo.


Articolo a cura di Clelia Zambelli, Laureanda in Scienze e Tecniche Psicologiche.


Fonti:

Shiromaru-Sugimoto, A., Murakami, H., Futamura, A., Honma, M., Kuroda, T., Kawamura, M., & Ono, K. (2018). The subjective perception of past, present, and future time in patients with Alzheimer's disease: a qualitative study. Neuropsychiatric Disease and Treatment, Volume 14, 3185–3192. https://doi.org/10.2147/ndt.s186081 Per approfondimenti:https://doi.org/10.2147/NDT.S186081

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